Dettagli Recensione
La lettura, maestra di vita
Leggere ed essere letti, ricercare spezzoni della nostra esistenza da ricostruire, frammenti di memoria, presenze attraversate da assenze, pezzi di noi, tratti essenziali della nostra biografia umana ed intellettuale.
Il percorso di Massimo Recalcati, una ricostruzione di se’ e del proprio “ esistere “ ed “ essere “ nel mondo attraverso i testi fondamentali che ne hanno accompagnato la crescita, è uno splendido dono per noi lettori.
Ed allora, oltre l’ approfondimento analitico dei nove testi ritenuti dall’ autore compagni e maestri imprescindibili di vita, emergono alcune considerazioni generali sviluppate nella prima parte del testo.
Che cosa è un libro ed il miracolo della lettura, come può cambiarci, leggerci dentro, parlarci, quale il legame tra lettura e vita, cosa definisce il desiderio di sapere, ed il ruolo della scuola in tutto questo?
Dalla premessa di Wittgenstein che ci ricorda come “…. i confini del mio linguaggio determinano i confini del mio mondo… “, l ‘ incontro con un libro va vissuto come tale, uno scambio vicendevole ed un rapporto tra due memorie, quella del lettore e quella dello scrittore.
Un incontro visto come un coltello, che taglia la nostra vita donandole la possibilità di assumere una nuova forma, disarmati e spogliati di fronte ad esso, un corpo, un corpo erotico, un profumo, uno sguardo, una esistenza che prevede la presenza della mente e del cuore, ed un mare sempre aperto, che apre il mondo ed al mondo, non un muro, letto e riletto in tanti modi originando mille altri libri.
La nostra libreria esprime noi stessi, un libro apre le porte della vita e del desiderio, è nemico dell’ odio quando non diventa esso stesso un muro, ( si pensi ad alcuni testi sacri), barriera invalicabile per accedere al mare aperto che contiene tutti gli altri libri.
Spesso il linguaggio è un ostacolo frapposto tra lettore e libro, una montagna da scalare, irta, faticosa, affascinante.
La contrapposizione tra esperienza di vita e lettura ci ricorda che la lettura rende possibile la lettura stessa della nostra esperienza del mondo donandoci la possibilità di leggere le nostre esperienze e di sperimentare le esperienze che vi sono raccontate.
Leggere è uno scambio, un incontro, un libro legge il lettore e viceversa in una esperienza che ne tocca l’ inconscio.
È allora che avviene il miracolo della lettura, l’ incontro con la parte più profonda e vera di se’, il rinnovamento e l’ acquisizione di una nuova forma, oltre ogni sterile erudizione.
Secondo Lacan ciascuno porta con se’ il deposito originariamente caotico della propria lalingua, una lingua privata il cui deposito costituisce il deposito del proprio inconscio. Non si tratta di parole articolate e compiute, ma di atmosfere, impressioni, umori, affetti, sonorità, immagini primarie, la nostra impronta sita nell’ inconscio.
La lettura riattiva il suo fuoco, rianima i suoi tizzoni sparpagliati. Le letture che ci leggono ed i libri che non dimentichiamo sono quelli che hanno stabilito un contatto segreto con la nostra prima lingua; sono quelli che rendono libri noi stessi: libri letti dal libro.
Un libro deve farsi promotore di un desiderio di sapere, deve parlarci, metterci in comunicazione con una parte profonda di noi stessi, è un incontro, un oggetto che causa un desiderio
Ed e ‘ qui che ci deve condurre la scuola, esercitando una funzione che possieda toni antiscolastici.
La seconda parte del testo si apre ai testi protagonisti della vita dell’ autore accompagnandoci, sin dalla infanzia, in una atmosfera di sogno e meraviglia nella ricerca della definizione di se’.
Ciascun libro consegna e legge porzioni di vita dell’ autore definendone senso e contenuto.
“ L’ Odissea “ ( Omero ) gli parla della sua infanzia, la lettura del “ Vangelo “ ripropone in Cristo la forza del desiderio, “ il sergente della neve “ ( M.R. Stern ) la propria storia di neonato sopravvissuto miracolosamente ad una morte certa.
A vent’anni, indirizzato agli studi filosofici, l’ incontro con “ La nausea “ ( Sartre ) apre a quella essenza preceduta dalla esistenza che deve dare un senso singolare a se stessa.
E poi Heidegger ( “ Essere e tempo “) Sartre, Nietzsche, Hegel, Kierkegaard, la laurea in filosofia, la ricerca di un senso d se’ e di un significato che definisca il se’, le proprie domande ed il proprio destino,
Ecco l’ importanza della psicanalisi e del sonno, manifestazione dell’ inconscio, di quella porzione nascosta anche a se stessa che cerca di definirne i contenuti. Ma è in “ Al di la’ del principio di piacere “ ( Freud ) in cui si parla di pulsione di morte, di difesa psichica dal mondo, di scandalo della vita che rifiuta se stessa, di paura della vita stessa, di coazione a ripetere, che si contravvengono i principi filosofici pregressi generando in lui la paura di vivere e la necessità di essere psicanalizzato.
Nell’ ” Idiota della famiglia “ ( Sartre ), nel passaggio dalla costituzione alla personalizzazione, nella scelta di Flaubert per la scrittura rifiutando un mondo che lo ha rifiutato, Recalcati riconosce la propria storia indebitamente definita dagli altri ed un preciso indirizzo intellettuale.
Lo studio della filosofia ( post laurea ) e la possibilità di dedicarsi ad una carriera di
docente è accompagnato da una insoddisfazione manifesta.
L’ autore si avvicinerà alla psicanalisi con una domanda ricorrente: “ come si costituisce un uomo? “, ma non un uomo in generale, il se’ uomo, con il proprio desiderio singolare, particolare, e solo negli “ Scritti “ ( Lacan ) arriverà ad una soluzione illuminante, la definizione di psicanalisi come “ scienza del particolare “ in un testo astruso ed angosciante ma in grado di leggerlo dentro, con una rivoluzionaria idea della “ Legge del desiderio ” svuotata della propria accezione negativa ed in grado di definire un nuovo significato di cura.
Il Recalcati uomo maturo e psicanalista affermato troverà in “ La strada “ di Cormac McCarthy uno struggente significato d’ amore, la legge della parola e del desiderio, il significato di eredità, e di quel respiro divino ravvivato nel figlio dal pensiero e dalla memoria del padre.
Questo il percorso dell’ autore, articolato, complesso, immerso nello sconfinato mondo dei libri con infinite ed indefinite chiavi di lettura. Uno scambio vicendevole, una compenetrazione vissuta intensamente per arrivare alla acquisizione di una precisa identità, la propria.
Ciascuno di noi, di certo, nello sconfinato oceano letterario, ha percorso la propria strada, sin dalla infanzia, la ricorda e l’ ha introiettata nel cammino di una vita che è i propri libri e che continuerà ad essere un libro aperto, tanti altri libri, innumerevoli, per sempre…
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