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Era un uomo che volevo
Gianna Schelotto oltre ad essere l’autrice di questo libro è anche una psicologa specializzata in terapia della coppia. Dal titolo si può ben capire l’argomento trattato ma per rendere l’idea uso le sue parole:
“Le donne che si raccontano in questo libro sono prigioniere degli inganni a se stesse e, “perversamente”, si condannano da sole alla compulsiva ripetizione di gesti sempre uguali… Si vuole un uomo non per amore, per simpatia o per attrazione sessuale, ma per convincersi di valere qualcosa. Un uomo dunque purché sia”.
Ho deciso di leggere questo libro perché incuriosita soprattutto dal titolo. Sono sette le storie raccontate, ognuna mostra come il problema è vissuto dalla protagonista, anche se alla fine il risultato è quasi sempre il solito. Quello che colpisce, è che tutte le protagoniste sono donne affermate, la cui ricerca affannata e direi disperata di un uomo mette a nudo il loro lato debole, spesso legato a un’infanzia difficile o comunque non vissuta bene.
L’autrice le definisce donne “girasole”, donne sempre alla continua ricerca di conferme che però alla fine si rovinano la vita.
Le storie vengono raccontate dalla protagoniste, tranne l’ultima in cui la voce narrante è un uomo che si è ritrovato con una donna “girasole” fra le mani. Alla fine di ogni storia c’è una parte in corsivo a cura dell’autrice, che mette in luce i dettagli “psicologici”.
Un libro interessante, che ti rende consapevole che di queste donne, almeno nel mio caso, ne hai incontrate diverse.
L’autrice conclude con una frase per me davvero azzeccata:
“Per uscire dal labirinto è necessario molto coraggio. Bisogna smettere di tendere trappole a se stesse”.
Buona lettura!
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Commenti
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Federica
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Brava, ancora.
ciaoo