Dettagli Recensione
l'anima che lotta per fasi anima tua
A volte bisogna essere parchi di parole, tenersene alla larga, e dire ( o scrivere) semplicemnte: " prendi in mano, e leggi". Basta, un ordine perentorio, oppure, se possibile prendere sottobraccio l'incauto passante che non è ancora stata trafitto dal tuo imperativo categorico, accompagnarlo in una libreria, prendere mano al tuo portafogli ( altrimenti lui non si salva) e pagargli il libro e poi sparire, per sempre. Forse gli salvi la vita, quella parte sensibile di vita reale, cosciente, consapevole, che non è stata mai - che non potrà mai - essere del tutto devastata dai ritmi di vendite televisive, da fattorie di veri animali, di proclami quotidiani sull'immortalità dei prodotti, non già delle esistenze, dai rabdomanti telegenici, da quanti hanno pianto per la morte dell'ultimo cantante devastatore del creato...Ecco, un gesto semplice, meno del costo di due aperitivi, e la salvezza attraverso la parola, la parola che schiude un orizzonte, una serie concatenata di pensieri, di aforismi,alcuni di un abellezza devastantem da farti attorcigliare le budella, da sacrificare, subito, su di un altare di Lari protettori tutta al apccottaglia di tecnologica arretratezza della quale ci nutriamo. Queste pagine raccolgono arforismi, pezzi di pensiero, di riflessioni, di meditazioni, su morte, vità, società, religione, etica, dio, estetica, morale, chiesa, stato, ente, essere ed altri tre o quattocento temi strettamnte connessi e, più o meno, conequenziali, con il raro vigore dell'iconoclasta, con la passione dell'arrotino e la cura dell'entomologo, svelando, a noi mortali, le magie incantate del richiamo a spiriti antichi, ai protettori del nostro Cosmo, ai Lari del nostro uni-verso. Un pluri-verso si intreccia in questa dimensione, dove la parola si fa respiro antico e stretta morsa sul tempo, sul respiro concesso ad ogni mortale: il cogliersi e comprendersi ytenacemente irati da un tempo inservibile all'uomo, solo ai suoi oggetti o ai suoi mostri. un libro che riesca a frae questo guasto, indiretto, è un testo prezioso da serbare con cura, da tenere appresso, da conultare, anche quando è notte, come rimedio omeopatico alla nostar stessa ferita, alla nostra anima, che lotta, da sempre,per farsi interamente nostra. Ho fretta, stasera , anche di chiudere questo computer, oggi finalmente utile, per riprendere il dialogo con me stesso e compio il miracolo: apro un libro.