Dettagli Recensione
Argomenti diversi con un punto in comune
Da questo saggio si può notare particolarmente come le conoscenze di Oliver Sacks fossero ampie e attingessero a piene mani dalle grandi menti del passato, che hanno contribuito all'evoluzione della scienza e alla conoscenza (anche adesso estremamente limitata) del funzionamento di quel meraviglioso meccanismo che è la mente umana.
"Il fiume della coscienza" non si può definire un saggio che abbia una continuità, con un argomento che venga introdotto all'inizio, trattato nel mezzo e concluso all'ultima pagina. Quest'opera è una raccolta di vari scritti di Sacks, in ognuno dei quali viene fuori l'argomento (in maggiore o minor parte) della "coscienza", sia essa strettamente correlata all'essere umano o meno. La scrittura di Sacks è chiara anche quando si addentra in questioni piuttosto complicate e spinose; a volte riesce ad essere spassoso, nonostante gli argomenti non offrano troppi spunti all'ilarità.
Come dicevo, nei dieci capitoli di questo saggio, Sacks prende in considerazione vari argomenti che hanno come protagonisti gli studi e la vita di grandi scienziati e teorici del passato: a partire da Darwin, passando per Freud ed Einstein, senza disdegnare anche studiosi meno conosciuti che hanno comunque dato il loro contributo alle scienze umane.
Essendo questo saggio scomposto in vari capitoli che, pur avendo punti in comune, trattano di argomenti un po' diversi tra loro, è difficile riuscire a riassumere un pensiero unico; ma si può dire che la maggior parte di quel che viene trattato è interessante e può offrire qualche spunto riguardo la nostra natura in quanto esseri umani senzienti, ma anche riguardo alla "coscienza" di tutto ciò che ci circonda. Possono gli esseri vegetali essere dotati di coscienza, seppur primitiva? Prendendo ad esempio la reazione di alcune piante, che reagiscono in un determinato modo a un determinato stimolo, non si può dire che abbiano percepito la situazione e siano corse ai ripari elaborando qualcosa che sia un pensiero primitivo? Sono reazioni soltanto istintive, automatiche?
Alcuni dei capitoli si soffermano sullo studio della mente umana nel suo stato "anormale". Essendo un neurologo, Sacks ha avuto modo di avere a che fare con vari tipi di pazienti, con diversi tipi di disturbo che potevano alterare le capacità cognitive, la "velocità" delle loro percezioni; menti anormali che hanno permesso di studiare anche le menti di persone sane, facendo i dovuti confronti e parallelismi.
Questi sono solo alcuni degli argomenti trattati da "Il fiume della coscienza", dunque la visione d'insieme non può essere che marginale; un libro che si concentri su ogni singolo capitolo di questo libro non sarebbe abbastanza. Comunque, ci troverete un insieme di riflessioni generali su argomenti molto interessanti: non troppo approfondite per motivi di "spazio", ma che possono comunque far nascere la voglia di approfondire, fornendo la basi necessarie a un approccio più serio.
"Sovvertire le proprie credenze e le proprie teorie può essere un percorso dolorosissimo, addirittura terrificante: doloroso perché la nostra vita mentale è sostenuta, consciamente o inconsciamente, da teoria cui a volte conferiamo la potenza dell'ideologia o del delirio."