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Una stanza tutta per sè
 
Una stanza tutta per sè 2015-08-23 15:43:33 silvia71
Voto medio 
 
3.4
Stile 
 
5.0
Contenuti 
 
4.0
Approfondimento 
 
4.0
Piacevolezza 
 
2.0
silvia71 Opinione inserita da silvia71    23 Agosto, 2015
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Era il 1928

Sarebbe soddisfatta la signora Woolf, nel leggere tante recensioni su “Una stanza tutta per sé”?
Si è scritto di tutto, con la pretesa di sviscerare un testo ostico e criptico in numerosi passaggi.

Addentrarsi nella trama intricatissima e complessa dello scritto, mantenendo lucidità ed equilibrio nella comprensione di tutti i cavilli intellettuali, sociologici, culturali, politici, etici e filosofici messi in campo dalla Woolf, è esercizio duro e stancante.
Il tema da trattare è materia succulenta per l'autrice, ossia le donne ed il romanzo, un binomio che scotta e che elaborato da una mano femminile nel 1928, diviene un'arma pungente per scavare negli ultimi secoli di storia letteraria e leggerne i risultati incrociandoli con l'evoluzione sociale.
Disseminati tra le righe sono tanti gli illustri colleghi citati, uomini e donne, poeti, narratori, pensatori, le cui figure sono riportate alla luce, mentre Virginia accarezza i polverosi volumi di una libreria immaginaria.

E' un viaggio difficile quello intrapreso dall'autrice inglese, condotto con la sua penna indomita e sfuggente, che adotta il flusso di coscienza anche in questa stesura pur non appartenendo al genere romanzo; un flusso che diviene volo pindarico, spingendo il lettore a improvvisi e continui cambi di direzione per arrivare alla metà prefissa.

Se il fulcro vuole essere l'analisi del percorso femminile nel mondo letterario, la Woolf allarga il focus come una ragnatela, entrando nel costume sociale e nell'analisi minuta dello scrivere al maschile e dello scrivere al femminile.
Le riflessioni sono serrate ed il ritmo vorticoso, mal adattandosi a chi prediliga semplicità espressiva e luce sul cammino da percorrere.
Impossibile non riconoscere un eccelso lavoro a livello compositivo, lontano da talune semplicistiche etichette di “lavoro pregno di ironia”.

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Commenti

5 risultati - visualizzati 1 - 5
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Bel commento, l'opera sembra molto interessante, la piacevolezza registrata preoccupa e allontana. Io non ho ancora letto niente dell'autrice, neanche "Gita al faro", ho paura che non mi piaccia.
In risposta ad un precedente commento
Mario Inisi
23 Agosto, 2015
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Se per scrivere ci volesse la stanza tutta per sé a casa mia staremmo freschi.
ciao Laura, personalmente si tratta di uno stile di scrittura che non apprezzo; tuttavia penso sia innegabile riconoscere le capacità della Woolf, Penso anche che almeno una sua opera vada letta per poter comprendere da vicino il suo stile di scrittura e la forma che la sua penna riesce a dare al suo pensiero.
Ho trovato complicato seguire il suo percorso tra le righe ma allo stesso tempo affascinante .....
Ho provato una sensazione contrastante, ma mi sento di essere sincera e lucida sul grado di piacevolezza di una simile opera.
Complimenti per la costanza, io la Woolf di Gita al faro ho dovuto abbandonarla. Proprio il boccone non riuscivo ad inghiottirlo.
In risposta ad un precedente commento
siti
25 Agosto, 2015
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Grazie Silvia per la risposta.
5 risultati - visualizzati 1 - 5

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