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Il complesso di Telemaco
 
Il complesso di Telemaco 2015-08-09 16:09:54 mia77
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mia77 Opinione inserita da mia77    09 Agosto, 2015
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Il complesso di Telemaco di Massimo Recalcati

In un tempo in cui l'autorità del padre si è eclissata, a causa di padri che latitano o sono divenuti compagni di giochi dei loro figli - dei Peter Pan che si rifiutano di crescere - Recalcati propone una nuova generazione: quella dei figli Telemaco. Il complesso di Telemaco è il rovesciamento di quello di Edipo: Telemaco cerca il padre, non come un rivale con cui battersi a morte, ma come la possibilità di riportare la Legge della parola nella propria terra. Le nuove generazioni, come Telemaco, sono impegnate a realizzare il movimento di riconquista del proprio avvenire e della propria eredità (non una eredità materiale, ma l'eredità della parola).
Il padre che Telemaco invoca non è un padre-padrone, ma un padre testimone, che gli insegni il senso della vita, attraverso il desiderio. In un tempo in cui la legge che conta è quella del godimento, un imperativo che anziché liberare la vita la opprime rendendola schiava, dobbiamo re-imparare a desiderare un desiderio sano. Perché, al contrario, il desiderio insaziabile genera schiavitù: mentre consuma i suoi oggetti, consuma anche chi li consuma. Per questo Telemaco invoca il ritorno della legge. I giovani di oggi, pur avendo più libertà di qualsiasi generazione precedente sono depressi, perché la loro libertà è un circo di godimento senza avvenire, senza possibilità di lavoro, né di realizzazione. Recalcati nel suo saggio ci parla di quattro tipi diversi di figli: il figlio-Edipo, che sfida le vecchie generazioni per affermare il suo desiderio, quindi sperimenta il padre come un ostacolo alla realizzazione del suo soddisfacimento e nega sia lui che la sua eredità. Al contrario, il figlio anti-Edipo fugge dalla legge, la rifiuta, in nome del proprio Es, che è l'espressione della potenza anarchica del corpo che gode ovunque. Il figlio Narciso, invece, nasce dal padre che gli evita qualsiasi frustrazione e non gli pone nessun limite, trasmettendo nel figlio l'assenza totale del senso di colpa. Il figlio Narciso è senza desiderio, è apatico, perso nel mondo, è un erede che vivacchia. A questi tre tipi di figli Recalcati oppone il figlio Telemaco: colui che guarda l'orizzonte e aspetta il ritorno del padre, della legge, del rispetto. Egli non vive il padre come ostacolo ed è il giusto erede. Egli è alla ricerca del senso umano della legge, non solo di quello giuridico. L'eredità di Telemaco non è un'eredità passiva, ma una riconquista: lui non aspetta che il padre ritorni, ma va alla sua ricerca. Il suo ereditare è la conquista della propria soggettività: lui entra in contatto con il proprio passato, lo accetta e lo supera. Eredita dal padre la possibilità del desiderio e questo perché anche il padre crede nei desideri del proprio figlio e li appoggia, sostenendolo. Il compito del genitore, che è chiamato ad accettare la vita di ognuno dei suoi figli come unica e insostituibile, è quello di saper lasciare andare il proprio figlio al momento giusto e la sua eredità è quella di trasmettere ai figli il desiderio è la testimonianza che che c'è una vita capace di soddisfazione umana.
Mi è piaciuto, come del resto tutti i saggi di Massimo Recalcati, che consiglio a chiunque è che io stessa seguiterò ad approfondire.

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Commenti

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commento esaustivo!
grazie Mia*
In risposta ad un precedente commento
mia77
09 Agosto, 2015
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Grazie a te, Silvia!
Dal tuo commento, così attento e chiaro, il saggio sembra straordinariamente accessibile.
O forse sei stata proprio brava!
Sull 'argomento ho letto, qualche tempo fa, "Gli sdraiati" di Michele Serra. Sicuramente è un'altra cosa, ma le tematiche mi sembrano simili. Lo hai letto? Che ne pensi?
segnalazione molto interessante esposta con grande chiarezza, grazie e complimenti
Ottima esposizione e segnalazione, grazie. Laura
In risposta ad un precedente commento
mia77
11 Agosto, 2015
Segnala questo commento ad un moderatore
Grazie a tutti, innanzitutto. Mi piace leggere saggi di scienze umane e su questi soprattutto quelli di Recalcati, che ammiro e spesso condivido. Per rispondere a Domitilla non ho ancora letto "gli sdraiati", ma sicuramente presto lo farò e ti dirò'.
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