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La manipolazione affettiva di Isabelle Nazare-Aga
Argomento spinoso e di recente interesse nell'ambito non solo psicologico, perché i manipolatori e le manipolatrici sono dovunque e si nascondono dietro visi d'angelo e belle parole, tentando di fare cadere le vittime nella loro morsa. L’esperienza della manipolazione affettiva devasta chi la vive, che si sente sempre meno adeguato e capace di affrontare la vita, facendo dipendere il proprio valore dal giudizio del manipolatore. Questo comportamento alla lunga scardina l’autostima della vittima, la quale si sente sempre meno adatta e degna di essere amata. Il manipolatore sminuisce in continuazione l'altro, per dare l'illusione di essere superiore a lui. Lui aspira a una fusione totale, che tende con il tempo a distruggere l'altro. Ha una desiderio insaziabile di possedere gli angoli più remoti dei suoi pensieri ed è oppresso dall'idea che al mondo esista un'altra persona, oltre a lui, che possa soddisfare il suo partner come e più di quanto lui stesso possa fare. Pur essendo statisticamente solo il 3% della popolazione diventa importantissimo identificarli perché “…i danni che provocano sono numerosi, sistematici e devastanti per il 90% delle persone che vengono in contatto con loro…”
Fin dall’inizio il manipolatore affettivo non agisce solo nei confronti della “preda” ma si preoccupa di sedurre anche amici e parenti. Il suo fascino, condito da cortesia e gentilezza conquisterà la loro fiducia. Sembrano simpatici, altruisti, colti, insomma: dei veri e propri seduttori, ma la loro qualità più rintracciabile è il fatto che siano dei veri dittatori, perché il piacere del dominio è proprio dei sentimenti perversi. La loro ragion d'essere è assumere il potere per dominare l'altro, sono golosi dell'anima della loro preda e hanno fame, molta fame, nutrendosi dell'energia mentale degli altri. La violenza psicologica che un partner o un genitore può esercitare sulle nostre vite può essere più distruttiva di quella fisica, perché più subdola e invisibile.
Le persone affette da dipendenza affettiva sono terrorizzate di perdere chi amano, poiché lo considerano l’unica persona che può donare loro amore e affetto; chiedono amore a chi non lo sa dare, dedicano la loro vita a soddisfare le richieste del manipolatore e rinunciano a ogni bisogno e desiderio pur di essere amati. Loro preferiscono essere male accompagnati, piuttosto che soli e la loro dipendenza dal manipolatore li porta all'isolamento. Le vittime sono anche vittime di se stesse. La relazione che si instaura tra dipendente e manipolatore affettivo è un circolo vizioso che può essere interrotto solo quando il dipendente affettivo recupera l’autostima, inizia ad ascoltare le proprie emozioni e soprattutto impara a sentirsi finalmente una persona degna di essere amata, che non ha bisogno di elemosinare amore. Nessuno può uscire dall'influenza del manipolatore senza disfarsi dell'idea malsana di dovere per forza piace a tutti, se ci ostiniamo a voler sempre sembrare perfetti, rimarremo vulnerabili alle manipolazioni. Il migliore antidoto contro questi vampiri affettivi, che ci privano di ogni gioia, energia e voglia di vivere, è senza dubbio l'amore per se stessi!
È un libro molto interessante, che consiglio a tutti.
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Penso che se qualcuno ha qualche sospetto di vivere una situazione del genere farebbe bene a leggerlo. Ciao
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