Dettagli Recensione
Tutto troppo presto di Alberto Pellai
Preadolescenti e adolescenti subiscono molteplici pressioni, che li spingono a volere tutto e subito, a fare tutto troppo velocemente. È l’età in cui ci si confronta col mondo esterno, col gruppo dei pari, si sbatte la faccia contro delusioni amorose, insuccessi a scuola e nel gruppo. In cui ci si sente più vulnerabili, ma al tempo stesso Titani in grado di battere tutti; ma non si hanno i mezzi, né la maturità emotiva per sopportare questo bombardamento di stimoli. Il compito di noi genitori è quello di educare i nostri figli alla sessualità, parlando loro di rispetto per se stessi e per gli altri; di relazioni affettive, di sentimenti, di emozioni, di procreazione, accompagnando i nostri figli a prendere consapevolezza del proprio corpo. Dobbiamo cercare di fare un’efficace prevenzione in famiglia e a scuola, senza reticenze e tabù, in un’atmosfera di dialogo aperto e costruttivo in cui anche gli adulti più o meno smarriti nell’era della sessualità “fluida”, sappiano riconquistare un ruolo educativo. Il sesso è oggi aperto, fluido, accessibile e possibile, sempre e comunque. E spesso è slegato da un progetto di vita, da una prospettiva relazionale, è sovente agito, ma non “pensato”, quindi noi dobbiamo cercare di inculcare nei nostri figli il desiderio, l’immaginazione, l’amore. Invece oggi gli adolescenti sono spesso vittime di sexting e sesso virtuale, avendo la possibilità di navigare liberamente sui siti pornografici. Per alcuni di loro scattarsi una foto non mette a rischio come coinvolgersi attivamente nella sessualità con un’altra persona, viene considerato alla stregua di un gioco che non mette in pericolo, che non ha conseguenze. Alla lunga, invece, il rischio è che il livello di eccitazione che danno il sesso virtuale e la pornografia è intenso, immediato, rendendo possibile provare sensazioni eccitanti e molto forti senza fare alcuna fatica. E le rendono normali e scontate. Noi genitori della generazione 2.0 dobbiamo fare quello che, forse, i nostri genitori non hanno fatto con noi: parlare, parlare, parlare… Renderci disponibili all’ascolto senza giudicarli, altrimenti perderemmo la loro fiducia, ma dicendo loro dei “No” che li aiuteranno a crescere. Questo è un manuale interessante per chi è alle prese con dei teen agers o con chi lo sarà presto.
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Il libro affronta un grosso problema, frutto anche di una pressione psicologica consumistica che ha invaso anche gli ambiti più intimi della persona. Che tristezza quando un giornalista domanda a un bambino se ha la fidanzata!