Dettagli Recensione

 
Farsi vedere
 
Farsi vedere 2014-11-13 22:24:15 DieLuft
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
3.0
Contenuti 
 
5.0
Approfondimento 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
DieLuft Opinione inserita da DieLuft    14 Novembre, 2014
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

The Dark Side of the Moon

Ho trovato questo volumetto a casa ed è inutile dire che il titolo mi ha subito incuriosito. Aprirlo poi e leggerlo è stato come ritrovare un pezzo del puzzle, una specie di manuale sulla vita quotidiana. Ma di cosa tratta? Sostanzialmente il testo è frutto di uno studio condotto in Francia, composto da una decina di saggi che riguardano l’individuo moderno, questo povero “martire” oramai sempre più inserito in una macchina che lo sta consumando lentamente. In particolare, si focalizza su uno degli elementi che lo sta sgretolando nella maniera più vile e subdola possibile. Questo mostro dell’ombra è la visibilità, quel meccanismo che spinge tutti noi a cercare al di fuori della nostra persona, una qualche forma di appagamento personale, che ci fa sentire vivi solo quando riusciamo a raccogliere il maggior numero di “Like” sulla nostra foto appena pubblicata, che ci spinge a “postare” sulla piazza un numero esorbitante di informazioni personali -anche inutili- affinché tutti riconoscano la nostra esistenza terrena. Succede sotto gli occhi di tutti e succede tutti i giorni. E la cosa più raccapricciante è il fatto che compiamo queste azioni nella maniera più naturale e normale possibile, tanto che non sembriamo nemmeno più pienamente coscienti di ciò che il pulsante “pubblica” rappresenta in sé. E lo facciamo tutti, indistintamente, non ci sono vinti o vincitori.
Il saggio, per quanto noioso e ripetitivo dopo un certo punto, è una manna dal cielo e sono contenta che finalmente si sia iniziato a pubblicare studi di questo genere, perché credo che, ora come ora, la conoscenza del fenomeno social debba essa stessa diventare “social”. Basta con questo pubblicare stati d’animo, foto e pensieri senza un minimo di criterio, basta con questa mania dell’essere sempre “on-line” in modo anche invasivo, solo per dire “Ehi! Guardami! Guardami!” come fanno i bambini di cinque anni che cercano attenzioni dai genitori. Tutti esistiamo anche senza social networks, solo che ormai in una società dell’apparenza, Essere è diventato l’inutile e succube zerbino del fratello Apparire. Anzi è diventata un’identità aristotelica: Apparire è uguale ad Essere. E tutto ciò succede con la nostra tacita approvazione, questo dobbiamo ricordarcelo. Abbiamo uno strumento potente nelle nostre mani come lo è Internet, ma siamo ancora troppo infantili per utilizzarlo nel modo migliore.
Oltre a spiegare in modo papale papale cosa sta accadendo dentro e fuori il “surfista di Internet”, il testo si concentra molto su piccole nozioni filosofiche, anche sulle ormai disturbate relazioni di spazio/tempo, eternità/esistenza e sulla loro inversione di significato che contribuisce anch'essa al sostenimento di questo tipo di società. Banale ad un certo punto è il fatto che si affermi che l’unico vero vincitore di tutta questa situazione è colui che “lava i panni sporchi in casa propria”, chi non pubblica e che quindi è l’unico vero coltivatore di un Sé individuale. Personalmente non credo che esistano santi su questa Terra, tutti siamo vittime e tutti siamo carnefici. Non si salva nessuno, punto. Comunque, a parte determinate considerazioni di questo tipo, è un saggio veramente utile perché dà una spolverata su questo meccanismo che ci comanda “a nostra insaputa”, e lo fa nella maniera più semplice anche se leziosa e ripetitiva a volte.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
160
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

2 risultati - visualizzati 1 - 2
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Bel commento. Condivido in pieno i concetti espressi e la tua posizione in merito.
Rollo Tommasi
14 Novembre, 2014
Ultimo aggiornamento:
14 Novembre, 2014
Segnala questo commento ad un moderatore
Problema sottovalutato, quello della elargizione dei propri dati a destra e a manca, e giustamente collegato all'ansia di "dichiararsi esistente". Eppure basterebbe leggere qualche intervento di Stefano Rodotà (ex garante della privacy, candidato all'ultima elezione a Presidente della Repubblica) per capire quanto sia invece importante il nostro "corpo elettronico" (come lui stesso lo definisce).
Citazione utile e interessante, Sara. Brava.
2 risultati - visualizzati 1 - 2

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

La tentazione del muro
Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera
Il miracolo Spinoza
A proposito del senso della vita
Vietato scrivere
L'amore sempre
Homo Deus
Eros il dolceamaro
Quando i figli crescono e i genitori invecchiano
Questo immenso non sapere
Un mondo sbagliato
Il metodo scandinavo per vivere felici
Storia dell'eternità
Basta dirlo
Contro il sacrificio
Il corpo elettrico