Dettagli Recensione
Tutto è possibile
Spinto dal dubbio che le sue tesi in tema di educazione non siano, oggi, ancora valide, Andreoli tenta di nobilitare l'educazione, ormai privata del suo senso più profondo, cercando di farla convivere con le contraddizioni della società contemporanea.
La sua è un'analisi spietata, colpisce, ferisce ma la trovo estremamente vera e condivisibile.
La sua è una voce fuori dal coro, stonata, che ti colpisce perché ha il coraggio di evidenziare i limiti delle nuove frontiere educative senza il rischio di passare per un anacronistico censore ( la nuova famiglia, l'agonia del matrimonio, i single, la madre single, l'importanza del denaro, l'importanza dell'inutile, l' amore, l'amicizia, il sesso... la nostra vita). Terminata l'analisi, Andreoli procede con la valutazione dello stato di salute dell'educazione rapportandola alla mancata percezione del futuro, al ruolo della bellezza, a quello poi del sesso e di internet. Il fine ultimo è quello di ritrovare l'orientamento in totale assenza di ogni punto di riferimento, visto che, come recita il sottotitolo la nostra, è una società "senza padri". Perché ? Scopritelo voi...ma in fondo già lo sapete...