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L'etica applicata di Savater
Etica per un figlio, il libro che ha reso celebre in tutto il mondo il filosofo spagnolo Fernando Savater, è stato ed è tutt'ora un formidabile strumento per l'educazione (laica) dei ragazzi all'importanza della riflessione morale. Piccola bussola etica continua il percorso tracciato dal precedente lavoro, che oramai risale a più di vent'anni fa, mettendo alla prova i principi astratti allora espressi con le domande concrete cui il presente ci impone di dare risposta. Là dove il primo, infatti, rimaneva ad un livello generale insistendo sulla necessità, l'importanza e l'attualità dell'impegno etico, questo scende nei particolari delle specifiche scelte individuali nei confronti dei problemi contemporanei. La struttura un po' frammentaria del libro è la conseguenza diretta di questo approccio: piccoli capitoli su temi specifici all'interno dei quali Savater fornisce la sua opinione rispondendo direttamente alle domande poste da alunni delle scuole superiori.
Il libro è composto dalla trascrizione di diversi interventi dell'autore e questo permette alla discussione di non divagare in considerazioni eccessivamente astratte tenendo ben fermo il punto focale della discussione. Purtroppo, non sempre questa possibilità è sfruttata a pieno e spesso le risposte dell'autore a domande perentorie (quali internet, la bellezza, la scienza, gli animali, etc.) appaiono un po' evasive e tutt'altro che illuminanti, mere espressioni del più generico senso comune. In alcuni casi, inoltre, le posizioni dell'autore sono espresse in modo decisamente categorico, senza quella capace problematizzazione e valorizzazione delle ragioni in gioco di cui l'autore si è in passato dimostrato capace.
Più interessante, tuttavia, è l'ultima parte del volume dove il discorso, unendo l'etico al politico, si focalizza sull'analisi delle dinamiche della "cosa pubblica". Qui l'approccio pedagogico dell'autore sembra più calzante e le riflessioni recuperano mordente ed efficacia, per lo meno nei confronti di un certo antagonismo giovanile cui sembra appartenere l'interlocutore di Savater. L'autore, infatti, ricorda che la politica è in primo luogo responsabilità individuale e, per questo, ogni critica è legittima ed efficace solo quando è accompagnata da un effettivo mettersi in gioco, in modo tale da non appiattire l'ideale della democrazia in un puro esercizio di delega o, peggio, di continuo dissenso. Per quanto si voglia criticare la società democratica occidentale per le sue iniquità, essa è e rimane, pur nella sua ovvia problematicità, l'unica espressione possibile dei valori etici di libertà e partecipazione. In fondo, è proprio nella capacità di rendere vivida l'importanza dell'etica (e della politica) spronando i giovani all'impegno sia teorico che pratico che sta il talento di Savater, anche se questo suo ultimo lavoro di certo non spicca per originalità. Se il target di riferimento rimane quello dei giovani e lo scopo del libro è sempre quello di servire da spunto di discussione per un dibattito etico intergenerazionale, allora Piccola bussola etica non sembra aggiungere nulla di nuovo alla bibliografia dell'autore.