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La metafora dell'indipendenza
Ultimamente sto rileggendo "Una stanza tutta per sé" di Virginia Woolf. Avevo letto questo breve libro della Woolf sul finire dell'anno passato ma, lo devo ammettere, rileggendolo sto cogliendo dei significati che alla prima lettura mi erano sfuggiti, o che comunque non avevo valutato nel modo che ora ritengo corretto.
Invitata a tenere una conferenza sul tema "La donne e il romanzo" la Woolf fa un discorso più ampio che arriva a toccare il tema della condizione della donna, specie di quelle donne che, contravvenendo a quello che all'epoca era considerato quasi un "dogma" che prevedeva la frequentazione degli "ambienti culturali" come esclusivo terreno appannaggio del "sesso forte", volessero, anzi osassero, sperare di entrare, a buon titolo, nel mondo della Cultura.
Trattando questo argomento l'autrice-oratrice arriva a sostenere che una donna che voglia avventurarsi nel campo letterario deve possedere "una rendita e una stanza tutta per sé". Con queste poche parole la Woolf spiega già alla perfezione quello che era lo svantaggio delle donne in questo campo. O meglio gli svantaggi. Ovvero quello di non poter gestire una somma sufficiente di denaro, tutto, o comunque in buona parte, proveniente dal lavoro del coniuge e il fatto di non poter disporre della famosa "stanza tutta per sé", quella stanza che permetta ad una donna di potersi rinchiudere a scrivere. Avete presente la scena del film "Shining" di Stanley Kubrick nel quale Jack Torrance rimprovera la moglie, la piagnucolosa "Wendy, tesoro, luce della mia vita", che è arrivata nella sala nella quale lui era intento a portire il suo romanzo, che poi si scopre essere una continua ripetizione all'infinito dell'unica frase "Il mattino ha l'oro in bocca", dicendole "ogni volta che io sono qui vuol dire che sto lavorando e quindi sei pregata di non disturbarmi"?
Ecco!
Una donna dell'epoca della Woolf o anche di un'epoca precedente, questa frase non avrebbe mai potuto dirla in quanto ai quei tempi le donne, se volevano scrivere, dovevano farlo in cucina tra gli schiamazzi e i capricci dei figli, le voci delle altre persone di casa, genitori, nonni e suoceri e il continuo disturbo dei vicini.
Quindi emerge evidente il fatto che dietro "la rendita di denaro e la stanza tutta per sé" si cela la necessità per la donna che voglia darsi alla creazione letteraria di una libertà a doppio senso; sia in senso economico (la rendita che le permetta di far fronte ai bisogni immediati e primari) e in senso lato, intesa come indipendenza (la stanza tutta per sé nella quale, come si è detto poc'anzi, potersi chiudere a scrivere). Concetti addirittura rivoluzionari specie per una società ed una mentalità come quelle in voga fino a dopo la metà, anzi fino all'ultimo quarto, del secolo scorso.