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Sogno… ergo sum
Ne “L'interpretazione dei sogni” Freud affronta il mondo onirico a tutto tondo e attribuisce alla dimensione ipnotica un’importanza fondamentale nella vita psichica dell’uomo (“Nell’ingenua opinione di chi si sveglia, il sogno, se pure non proviene da un altro mondo, ci rapisce tuttavia, mentre dormiamo, in un altro mondo”).
L’opera comincia con una premessa storico-culturale nella quale Freud passa in rassegna le teorie più o meno esplicite che si sono avvicendate nei testi, nella mitologia, nella poesia e nella scienza. A cominciare dal “sogno del faraone” interpretato dal biblico Giuseppe.
L’interpretazione del sogno diviene poi, nel corso dell’opera, sempre più una tecnica che – abbinata alle libere associazioni – rappresenta un caposaldo del metodo psicoanalitico, uno strumento ritenuto indispensabile per accedere ai contenuti inconsci della psiche.
Questo sulla base di una considerazione: durante il sonno si allenta l’attività censoria della ragione (il super-io) e l’abbassamento delle difese consente all’inconscio di manifestare liberamente le proprie pulsioni e i propri contenuti, spesso inconfessabili (“Il sogno nulla sa delle esigenze etiche”).
Nel sogno sono individuabili un contenuto manifesto – quello che si palesa come storia o trama del sogno (ad esempio: sogno di volare e compio acrobazie nel cielo) – e un contenuto latente, che costituisce il significato vero del sogno, ma che viene mascherato o camuffato nell’esteriorità del contenuto manifesto.
L’interpretazione del sogno è dunque la tecnica analitica che “smaschera” e coglie ciò che il sogno realmente significa (“All’interpretazione del sogno è lasciato il compito di ristabilire la connessione che il lavoro onirico ha distrutto”). Per pervenire all’esegesi e penetrare il significato di un sogno, occorre decifrarne gli indizi, tenendo conto che l’attività onirica opera secondo leggi ricorrenti (“Il sogno riproduce un nesso logico come simultaneità; procede in ciò come il pittore che, per il quadro della scuola di Atene o del Parnaso, raffigura riuniti tutti i filosofi o i poeti, che non sono mai stati insieme…”).
Così l’inconscio agisce per condensazione e stabilisce collegamenti tra elementi che nella veglia sarebbero scollegati tra di loro (“… un enorme lavoro di condensazione. Il sogno è scarno, misero, laconico, in confronto alla mole e alla ricchezza dei pensieri del sogno”); per spostamento attribuisce a un elemento un carattere che non gli è proprio (“Il risultato di questo spostamento è che il contenuto onirico non somiglia più al nucleo dei pensieri del sogno e che il sogno riflette soltanto una deformazione del desiderio onirico esistente nell’inconscio”); per drammatizzazione rappresenta un significato in un’azione; per simbolizzazione fornisce a una situazione inaccettabile una forma più tollerabile (“Soltanto dopo aver valutato il simbolismo nel sogno, possiamo proseguire nell’argomento dei sogni tipici…); per opposizione trasforma un contenuto nel suo contrario.
Le leggi operano sulla base di un principio essenziale: il sogno è un modo per soddisfare un desiderio più o meno lecito, più o meno inibito dalla morale (“Il sogno è l’appagamento di un desiderio”). E sulla base di una constatazione empirica: il sogno trae spunto dall’esperienza diurna (“Tutto il materiale che costituisce il contenuto del sogno deriva in qualche modo da ciò che abbiamo vissuto e viene riprodotto, ricordato nel sogno”) utilizza residui psichici, impressioni, fatti (“Degni di ricordo non sono soltanto i fatti più importanti, come si verifica di giorno, ma anche quelli più indifferenti e insignificanti”) che vengono elaborati nella sfera onirica per esprimere il desiderio sottostante.
Per scoprire, spesso, che il desiderio affonda le proprie radici in un tempo assai remoto (“Nel sogno possono comparire impressioni appartenenti alla primissima infanzia, delle quali la memoria vigile non sembra disporre”), preferibilmente nell’infanzia (“Quanto più a fondo si penetra nell’analisi dei sogni, tanto più spesso si è condotti sulla traccia di vicende infantili che nel contenuto onirico latente fungono da fonti del sogno”).
La bellezza di questo testo risiede nella sua concretezza, per quanto concreto possa essere il mondo dei sogni (“Che al mattino il sogno si dissolva, è proverbiale”)…
Ciò si traduce nell’analisi clinica e sistematica di molti sogni e nella loro classificazione in “sogni ricorrenti”. In modo da giustificare – nell’ambito della teoria del desiderio – anche i sogni più difficili: “Rimangono ora i sogni d’angoscia, come particolare sottospecie dei sogni di contenuto penoso, e sarà molto difficile per i profani concepirli come sogni di desiderio”.
Tra le gemme preziose che Freud estrae dalla miniera dell’inconscio e interpreta, vi sono sogni tipici quali: il sogno d’imbarazzo per la propria nudità, i sogni della morte di persone care, il sogno d’esame, “i sogni da stimolo dentario”, “i sogni di fuoco”, i sogni d’acqua (“sono sogni di nascita”), i sogni apparentemente assurdi e – naturalmente - il sogno di volare (“la stretta connessione dell’atto di volare con l’immagine dell’uccello”). Nell’ermeneutica dei sogni, l’infanzia è sempre lì in agguato (“Altri sogni tipici dai quali ci si lascia trasportare con piacere o si cade con senso d’angoscia… ripetono impressioni dell’infanzia… Quale zio non ha fatto volare un bambino, correndo per la stanza tenendolo sollevato sulle braccia … o non lo ha sollevato in aria facendo finta all’improvviso di togliergli il sostegno?”), sempre pronta a motivare anche un incubo (“Che cosa significa la sensazione di movimento impedito, che compare così frequentemente nel sogno e che rasenta l’angoscia? Si vuole andare e non ci si muove affatto, si vuole fare qualcosa e si incontrano continuamente ostacoli. Il treno sta per mettersi in moto e non lo si può raggiungere…”).
Die Traumdeutung è una lettura fondamentale per comprendere non soltanto molti retroscena del nostro agire, del pensare e del sentire, ma anche per capire meglio molte manifestazioni dell’arte e della letteratura. Scoprendo motivazioni e dinamiche insospettate…
Bruno Elpis
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Commenti
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Fantastico il tuo titolo!
L'interpretazione dei sogni è una delle cose più interessanti e chiarificatrici di un percorso analitico.
che va oltre ad essa... hai scritto un saggio.
Complimenti di cuore.
quando ho deciso di commentare quest'opera mi sono trovato di fronte a un bivio. Avrei desiderato prendere l'abbrivo poetico, sarebbe stato facile trarre spunto da "un sogno", magari interpretarlo alla luce degli insegnamenti di Freud, e personalizzare in questo modo le righe che avrei potuto scrivere. Tuttavia, ho preferito scegliere la via forse più scontata: rispettare fedelmente l'opera, condensarla (proprio secondo una delle leggi che l'attività onirica segue!) in concetti/immagini scegliendo alcuni passaggi canonici... La vostra reazione è stata per me molto importante :-)
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non mi sono persa neppure una virgola della tua ottima analisi!