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Ne carne ne pesce
"L'animale irrazionale" per impostazione più che un saggio sembra un lungo articolo scientifico di etologia, ma sia che lo si voglia considerare un saggio, sia che lo si voglia considerare un articolo, ci si poteva aspettare ben di più. Se vuole essere un articolo scientifico infatti esso risulta deficitario di alcune parti fondamentali come, tralasciando "l'abstract" e le "references", l'introduzione, le procedure e i risultati. Di fatto, il libro, di scientifico mantiene soltanto la lunga discussione sul lavoro svolto dall'autore. Questa in verità, data appunto la lunghezza e la materia, potrebbe essere considerata da alcuni più che sufficiente per classificare il testo come "scientifico", occorre però considerare che la mancanza delle tre sezioni sopra menzionate, e soprattutto quella della parte legata alle metodologie, fa perdere alcune delle prerogative essenziali di questa tipologia di articoli, ovvero la specifictà, il dettaglio e l'integrale riproducibilità degli esperimenti in esso discussi. Senza queste caratteristiche un articolo scientifico non ha alcun valore e non è neppure da considerarsi scientifico.
Dunque qui più che di scienza forse si tratta di divulgazione della scienza o come si diceva prima di attualità, di saggistica, tuttavia, anche in questo caso il bersaglio risulta mancato: se voleva essere esclusivamente un saggio di divulgazione mentre l'autore lo scriveva doveva, come dire, "rimettersi alla clemenza delle masse", ovvero doveva considerare che non tutti i fruitori del prodotto finale, i lettori, sarebbero stati degli etologhi e neppure tutti avrebbero avuto una conoscienza scientifica (talvolta neppure un' infarinatura iniziale) tale da permettere loro di capire alcuni dei passaggi, dei metodi o delle analisi, qui date per scontate. Se l'intento era quello di scrivere un saggio che catturasse l'attenzione anche dei "non addetti ai lavori" il ritmo della trattazione poi doveva essere decisamente più sostenuto, e avvalorato da più esempi, più aneddoti. Le uniche parti simpatiche qui invece sono quelle in cui a supporto delle sue teorie l'autore inserisce le descrizioni dei comportamenti di alcuni degli animali da lui contemplati; ma queste, come si diceva, sono sporadiche e il tessuto narrativo che le lega è eccessivamente prolisso.
Va infine anche considerato che le divagazioni finali che l'autore aggiunge a mo di conclusione del suo lavoro, con tutti quei parallelismi tra uomo e animale, non sono esattamente condivisibili da tutti e senza dubbio alcune paiono a dir poco forzate.
In sostanza "L' animale irrazionale" è un libro troppo poco specifico per essere considerato un articolo scientifico e troppo poco articolato per essere considerato un saggio di divulgazione, un libro che può risultare sì un' interessante introduzione all'etologia animale per chiunque incominci a dedicarsi agli studi di questa scienza, ma certamente non un libro adatto ad un lettore comune o a un etologo.
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Commenti
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eri stato chiaro.
del resto non è detto che un bravo etologo debba essere per forza un bravo scrittore.
l'etologia sarebbe stata una scenza adatta a me. mi è sempre piaciuto studiare il comportamento dei miei animali.e ne ho curatri e cresciuti davvero molti.
ciao paola
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per quello che potevo conoscere di mainardi lo giudicavo un ottimo etologo.
forse la narrazione e l'esposizione del lavoro svolto non sono il suo forte?
vedrò se riuscirò a leggerlo. poi ti farò sapere le mie impressioni.
ciao paola