Dettagli Recensione
La forza delle idee
Faccio una breve digressione per illustrare brevemente l'autrice. Cito il primo paragrafo dell'introduzione:
"Forse nessun'altra donna - ha scritto Allen Davis - in nessun momento della storia americana è stata venerata e adorata come lo fu Jane Addams nel periodo precedente la Grande Guerra". Dall'anno della sua morte, avvenuta nel 1935, alla metà degli anni '60, la figura di Jane Addams è stata avvolta da un'aureola di santità che ne ha oscurato la radicalità del pensiero. "Saint Jane" diveniva così un modello di carità cristiana, da onorare più che imitare; la sua opera riformatrice è stata confusa con la filantropia; le finalità del social settlement di Hull House con le aspirazioni di un cuore generoso".
Questa donna fu Premio Nobel per la Pace nel 1931. Femminista, pacifista, quacchera con un grande amore verso la società e in particolare grande amore per tutti coloro che subirono "l'oltraggio sociale" nella crescente città industriale di Chicago tra gli anni 1890-1920 circa.
Nel 1889 fondò il settlement di Hull House in un quartiere chiave: crocevia commerciale di Chicago ma anche sede dello sfruttamento industriale delle tantissime comunità di immigrati europei e russi. Prese a cuore le loro situazioni e votò la sua intera esistenza a battersi per migliorare le loro condizioni. Il settlement oltre a fornire delle stanze per le innumerevoli attività e aiuti che vi si svolgevano, divenne il centro di un'opera riformatrice per il miglioramento della società. Grazie all'aiuto dei frequentatori del settlement, degli abitanti del quartiere - i "vicini" come li chiamava Jane - e di innumerevoli altre personalità, molte furono le migliorie che riuscirono ad apportare. Il tribunale dei minori; la riduzione dell'orario di lavoro per donne e giovani; una legislazione protettiva contro lo sfruttamento minorile; una forma di risarcimento per vedove, donne abbandonate e anziane: questi sono solamente degli esempi.
Socia e fondatrice di innumerevoli associazioni a favore della causa umana: da quelle femministe, abolizioniste e in seguito, allo scoppio della I Guerra mondiale, a favore della pace.
Proprio a causa del suo fervente pacifismo venne nominata "una delle donne più pericolose d'America" ed infine dimenticata.
Passo ora al volume. Questo libro è una raccolta di alcuni dei suoi saggi (questa donna vanta la maternità di oltre 30.000 scritti!) tra i più importanti. Sono, come cita il sottotitolo, "scritti sull'etica sociale" e variano su temi come il femminismo (di fine '800, inizio '900), i problemi di una città industriale, il movimento operaio, il rapporto giovani-industria, gli immigrati e il suo rapporto con la carità.
Una delle cose che mi è piaciuta di più, è che questi saggi non sono dei trattati astratti sull'argomento. I saggi trattano i temi dal punto di vista esperienziale e sono ricchi di esempi e citazioni di opinioni di chi viveva quelle situazioni. Ogni breve testo riesce a trasmettere l'amore che questa donna provava nei confronti dell'umanità. A mio parere trasmettono un'idea equilibrata di pensiero socialista e filosofia cristiana dell'aiuto al prossimo, ma emanano anche tutta la forza e la decisione delle intenzioni di Jane Addams. Ella non credeva nella utopia di una società perfetta ma aveva comunque una grande speranza nel suo graduale migliorarsi attraverso la presa di coscienza dei membri stessi. Ed è forse per questo che volle scendere dal suo posto in società per andare a vivere in mezzo alla gente: per cercare di alleviare le sue necessità impellenti per poi elevarla eticamente.
Non sono presenti toni sdolcinati o di pietà per i soggetti descritti, in nessun paragrafo si desume un tono di superiorità rispetto alla povera gente. Fatti puri e concreti unite a soluzioni altrettanto concrete.
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Valentina