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Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita 2012-11-14 09:40:46 LauraP
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LauraP Opinione inserita da LauraP    14 Novembre, 2012
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Sorridere alla vita

Il prof. Giulio Cesare Giacobbe, titolare dell’insegnamento di Fondamenti delle discipline psicologiche orientali presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Genova, ci guida nel nostro mondo di nevrotici. Sì, perchè non è l’individuo a essere nevrotico, ma l’umanità intera. Da dove nasce questa nevrosi? Dal fatto che tutti noi siamo inconsciamente plasmati secondo modelli prestabiliti, e quali che siano questi modelli, sono quelli che impediscono di essere quello che si è. Sono questi modelli a creare la nevrosi e a facilitare quindi la nascita delle “seghe mentali”.Come fa simpaticamente notare il prof. Giacobbe, non è così drammatico, siamo in ottima compagnia. L’importante è rendersi conto che il “godersi la vita” è nelle nostre mani, basta smettere di lasciare che sia il pensiero a prendere il sopravvento facendo di noi una “macchina” che genera tensione e sofferenza.
L’autore ci guida attraverso la conoscenza delle “seghe mentali”, ci spiega come si alimentano e cosa fare per superarle, il tutto con un linguaggio scorrevole, scherzoso e facilmente comprensibile, cosa insolita e originale quando a parlare, o in questo caso a scrivere, sono filosofi o psicologi.
Illustrando senza mezzi termini cosa è reale e cosa non lo è, afferma che il pensiero è una grande potenza ma in realtà si potrebbe usare molto meno di quello che si crede. E quando viene usato per cose non attinenti la realtà, diventa una sega mentale.
Per capirci prendiamo a prestito le sue parole: il pensiero può essere attinente o meno alla realtà. Se lo è, tutto a posto, è un normale pensiero. Se non lo è, allora è una sega mentale. In questo caso si genera in noi una tensione e il pensiero cosa fa? Interviene di nuovo in nostra difesa, generando un’azione “immaginaria” che possa sistemare le cose e risolvere il problema, tenendo la tensione ad un livello accettabile. Se il pensiero dell’azione viene trasformato nell’azione reale, il problema è risolto. Se invece non viene trasformata e rimane a livello di pensiero o di sogno, allora è ancora una sega mentale, oltretutto malefica, poichè alla tensione si aggiunge la sofferenza….e di nuovo il pensiero arriva in nostro soccorso. Quando la tensione e la sofferenza superano il “livello di guardia”, il pensiero esercita quella che Freud chiama “rimozione”: crea un altro problema “immaginario” per far dimenticare il problema reale, che comunque continua a provocare tensione. Per cui la sega mentale si autoalimenta e finchè non viene “scaricata” in un’azione concreta, il problema non verrà risolto. Sembra una situazione senza via d’uscita, in realtà la soluzione è sempre nella nostra…testa, oltre che nelle nostre mani.
Ecco che, capitolo dopo capitolo, il prof. Giacobbe ci spiega pazientemente e in modo ironico come e perchè non farsi le seghe mentali, con soluzioni assolutamente attuabili e alla portata di tutti. E lo fa coinvolgendo tutto il nostro essere: la mente (con la meditazione e la consapevolezza) e il corpo (con la respirazione, ad esempio), esponendo le tecniche che ci permettono di rientrare in noi stessi.
“La nevrosi ci sommerge di ansie e paure che ci impediscono di gioire della vita e dei rapporti con gli altri. Eliminando il pensiero nevrotico (le seghe mentali) e ritornando a quella realtà da cui esso ci allontana, noi impariamo a godere della vita e delle cose che ci stanno intorno, che ormai non vediamo più.”
Il libro è alla portata di tutti e pur trattando un argomento attinente la sofferenza e le difficoltà di vivere a pieno la vita, è capace di strappare sorrisi e anche risate, sia per gli esempi trattati che per il linguaggio utilizzato. Possiamo dire che, indipendentemente dal fatto di seguire o meno i consigli, peraltro assolutamente utili, l’autore ha raggiunto il suo primo obiettivo: far sorridere.

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