Dettagli Recensione
bello e difficile
Dapprima a braccetto con il sig Freud, Jung se ne va per i fatti suoi dopo il 1913: la pietra della discordia fu il concetto e l’importanza della “libido” nella psicologia di una persona. Non ho capito niente a proposito delle differenze tra Freud e il collega svizzero a proposito della libido, ma è giusto che ognuno si faccia la “libido” propria…
Jung suddivide la personalità delle persone in due tipi principali: l’introverso e l’estroverso. Il primo è attratto da ciò che ha dentro, dalla psiche, dal soggetto, mentre l’estroverso è attratto da ciò che è all’esterno di sé, quindi in particolare dagli oggetti del mondo. Praticamente i concetti che Fromm riprenderà nel suo “avere o essere?”.
Introverso ed estroverso sono a loro volta suddivisi in quattro sottotipi: pensiero(prevale l’intelletto), sentimento (prevale la sfera affettiva), sensazione (si affida alla percezione sensoriale)e intuizione (obbedisce a direttive inconsce). Combinando i sottotipi con introverso/estroverso si ottengono in tutto otto tipi psicologici diversi.
Jung però non intende fare una fredda classificazione dei tipi psicologici, ma valutare l’orientamento delle varie coscienze; ognuno di noi ha mescolati tutti i vari aspetti, anche se in alcuni individui prevalgono certi aspetti piuttosto che altri. Nei soggetti che avranno la netta prevalenza o addirittura l’esclusiva presenza di un solo tipo psicologico si sfocia nella patologia.
Vengono fatti molti esempi di appartenenti a questo o a quel tipo: nella dicotomia tanto cara a Nietzsche tra Apollineo e Dionisiaco, si dimostra facilmente come il mondo onirico del primo sia di stampo introverso mentre il sentimento universale che dà l’ebbrezza dionisiaca sia pura estroversione. La sofferenza origina dalla tensione tra gli opposti: se questi invece si completano e si integrano a vicenda, come lo Yin e lo Yang del taoismo si arriva al perfetto equilibrio.
Un libro abbastanza difficile, ma anche affascinante che percorre un viaggio attraverso ideologie, individui, miti e leggende del passato, ma che soprattutto cerca di farci compiere un itinerario all’interno del nostro subconscio. Scusa, ma tu che tipo psicologico sei?
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Commenti
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M'è venuto solo qualche dubbio sul mio tipo psicologico.
E tu, hai capito il tuo? :)
Per parlare del "Dentro" e del "Fuori", basti pensare alla differenza tra la Musica di Handel e di Bach: il primo compone guardando il mondo attorno a sè, il secondo, compone guardando il mondo dentro di sè...ed è per questo che, a differenza di Handel, fa uso del Corale.
Tipi psicologici, " Es muss es sein" (Deve!) essere letto e con tanta calma!
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:-D