Dettagli Recensione
Ad ognuno il suo
L'avvento freudiano viene considerato come la quarta rivoluzione, dopo quella copernicana, darwiniana e alcuni annoverano anche quella marxiana. Un evento che ha stravolto il mondo, più di quanto, in ambito sociale, hanno potuto fare le altre (e per ambito sociale parlo in modo particolare di relazioni interpersonali).
Dietro la copertina del mio libro è stata riportata la frase di Walter Benjamin (scrittore, filosofo e critico tedesco), che è la seguente: "Cinquant'anni fa, un lapsus durante una conversazione sarebbe passato più o meno inosservato... Con la 'Psicopatologia della vita quotidiana' tutto è cambiato".
Il 'caso' (o 'coincidenza'), che prima veniva preso come punto di riferimento per giustificare lapsus, atti mancati, dimenticanze e via discorrendo, ha subito un percorso all'indietro sbalorditivo, peggio di un gambero. E teoricamente, o meglio, per vie generali, accettiamo tutto questo contenti di questa ventata di novità e cultura. Ma.. bisogna fermarsi là; io ho dovuto permarmi qua.
Comprai questo libro sia per approfondire meglio gli studi scolastici e sia (soprattutto) per 'toccare' praticamente e per respirare l'aria innovatrice freudina, la quale ha influenzato tutto il periodo storico e culturale del '900. Ma non sapevo e tantomeno mi aspettavo un'aria così 'stantia'. Per leggere Freud bisogna partire, ovviamente, dal presupposto che ci si trova davanti ad un libro tecnico, ad un saggio strettamemte legato a dei termini precisi, ma speravo che nonostante tutto, Freud riuscisse ad invogliarmi ugualmente. Ascoltando opinioni sempre positive su un'altra pubblicazione freudiana, ovvero "Tre saggi sulla teoria sessuale", mi sono lasciata prendere, cercando di ampliare un discorso più pragmatico: lapsus e dimenticanze che fanno la vita di tutti i giorni.
Dopo la pseudo lettura di Freud (non terminata per via dell'esagerato tedio che mi provocava ogni volta che osavo avvicinarmi a qualsivoglia pagina), ho imparato una cosa fondamentale, del tutto irrazionale, ma parlando di psicanalisi non ci si può aspettare di sicuro un discorso prettamente scientifico. La cosa che ho scoperto è la seguente: mi sono resa conto che ci sono molti 'grandi' della letteratura e non, che hanno travolto radicalmente la vita quotidiana di un periodo ben preciso, e questi cambiamenti echeggiano ancora adesso. Bisogna apprezzare queste innovazioni per qualle che sono o per quelle che si sono mostrate, ma non bisogna sempre azzardarsi a scoprire i modi con cui ci si è arrivati a quella teoria o a quell'idea. Esempio: Freud ha 'scoperto' l'inconscio (es e super-io: forze contrarie che sono bilanciate dall'io); bene, fin qui ci siamo. Se però si va a studiare approfonditamente com'è arrivato a giustificare la sua scoperta, si rischia di cadere nell'assurdità. Dal momento che non sono esperta nel settore, preferisco tralasciare qualcosa dello studio di Freud, anzichè criticarlo senza averne delle basi solide con cui argomentare il mio dissenso (non ho mai studiato psicologia, ad es.).
Perciò anzichè continuare la lettura fingendomi interessata a queste teorie, rischiando di demolire un esempio da seguire, quale Freud è ancora oggi, preferisco chiudere il libro e cambiarlo, altrimenti l'antipatia crescerebbe ancora di più (sono arrivata ad un punto della lettura in cui ho paragonato Freud a Giacobbo. Quest'ultimo si diletta con i "templari": non importa la giustificazione che si dà, ma i templari stanno sempre dappertutto; così mi sembrano le teorie freudiane: a volte campate per aria, altre sembra siano un pò troppo forzate..)
..perciò: mollo! :)
Che i lettori di Freud non me ne vogliano, ma dico semplicemente che.. non è una lettura adatta a tutti. Il suo è un pubblico di un certo livello, che sia in grado di comprendere i discorsi di psicologia (cosa che io non sono in grado di fare), per questo lascio Freud a chi lo merita davvero.
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Commenti
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Complimenti Darkala, coraggiosissima a recensirlo!
Anche la lettura mi è risultata pesante, difficile da seguire da un punto di vista stilistico (a parte la terminologia specifica!)..
comunque spero di non aver indignato i fan di Freud :)))
Infatti mi aspettavo di più, nel senso che le giustificazioni apportate sono ...banali... o forse non alla mia portata.
Abbiamo curato, a scuola, l'aspetto contestuale, il periodo storico e filosofico e le conseguenze che una mente come quella di Freud ha suscitato. Questo mio è stato un fallito tentativo di approfondire autonomamente un pilastro della società. Ho fatto il passo più lungo della gamba.. o forse, come hai detto, l'ho fatto con la "scarpa" sbagliata. Chissà! :)
PS. non mi hai affatto annoiata. anzi! :)) è stato un piacere! :D a presto...spero!
Ciao
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