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Psicopatologia della vita quotidiana
 
Psicopatologia della vita quotidiana 2011-04-25 20:51:10 darkala92
Voto medio 
 
2.2
Stile 
 
2.0
Contenuti 
 
3.0
Approfondimento 
 
4.0
Piacevolezza 
 
1.0
darkala92 Opinione inserita da darkala92    25 Aprile, 2011
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Ad ognuno il suo

L'avvento freudiano viene considerato come la quarta rivoluzione, dopo quella copernicana, darwiniana e alcuni annoverano anche quella marxiana. Un evento che ha stravolto il mondo, più di quanto, in ambito sociale, hanno potuto fare le altre (e per ambito sociale parlo in modo particolare di relazioni interpersonali).

Dietro la copertina del mio libro è stata riportata la frase di Walter Benjamin (scrittore, filosofo e critico tedesco), che è la seguente: "Cinquant'anni fa, un lapsus durante una conversazione sarebbe passato più o meno inosservato... Con la 'Psicopatologia della vita quotidiana' tutto è cambiato".
Il 'caso' (o 'coincidenza'), che prima veniva preso come punto di riferimento per giustificare lapsus, atti mancati, dimenticanze e via discorrendo, ha subito un percorso all'indietro sbalorditivo, peggio di un gambero. E teoricamente, o meglio, per vie generali, accettiamo tutto questo contenti di questa ventata di novità e cultura. Ma.. bisogna fermarsi là; io ho dovuto permarmi qua.

Comprai questo libro sia per approfondire meglio gli studi scolastici e sia (soprattutto) per 'toccare' praticamente e per respirare l'aria innovatrice freudina, la quale ha influenzato tutto il periodo storico e culturale del '900. Ma non sapevo e tantomeno mi aspettavo un'aria così 'stantia'. Per leggere Freud bisogna partire, ovviamente, dal presupposto che ci si trova davanti ad un libro tecnico, ad un saggio strettamemte legato a dei termini precisi, ma speravo che nonostante tutto, Freud riuscisse ad invogliarmi ugualmente. Ascoltando opinioni sempre positive su un'altra pubblicazione freudiana, ovvero "Tre saggi sulla teoria sessuale", mi sono lasciata prendere, cercando di ampliare un discorso più pragmatico: lapsus e dimenticanze che fanno la vita di tutti i giorni.

Dopo la pseudo lettura di Freud (non terminata per via dell'esagerato tedio che mi provocava ogni volta che osavo avvicinarmi a qualsivoglia pagina), ho imparato una cosa fondamentale, del tutto irrazionale, ma parlando di psicanalisi non ci si può aspettare di sicuro un discorso prettamente scientifico. La cosa che ho scoperto è la seguente: mi sono resa conto che ci sono molti 'grandi' della letteratura e non, che hanno travolto radicalmente la vita quotidiana di un periodo ben preciso, e questi cambiamenti echeggiano ancora adesso. Bisogna apprezzare queste innovazioni per qualle che sono o per quelle che si sono mostrate, ma non bisogna sempre azzardarsi a scoprire i modi con cui ci si è arrivati a quella teoria o a quell'idea. Esempio: Freud ha 'scoperto' l'inconscio (es e super-io: forze contrarie che sono bilanciate dall'io); bene, fin qui ci siamo. Se però si va a studiare approfonditamente com'è arrivato a giustificare la sua scoperta, si rischia di cadere nell'assurdità. Dal momento che non sono esperta nel settore, preferisco tralasciare qualcosa dello studio di Freud, anzichè criticarlo senza averne delle basi solide con cui argomentare il mio dissenso (non ho mai studiato psicologia, ad es.).

Perciò anzichè continuare la lettura fingendomi interessata a queste teorie, rischiando di demolire un esempio da seguire, quale Freud è ancora oggi, preferisco chiudere il libro e cambiarlo, altrimenti l'antipatia crescerebbe ancora di più (sono arrivata ad un punto della lettura in cui ho paragonato Freud a Giacobbo. Quest'ultimo si diletta con i "templari": non importa la giustificazione che si dà, ma i templari stanno sempre dappertutto; così mi sembrano le teorie freudiane: a volte campate per aria, altre sembra siano un pò troppo forzate..)
..perciò: mollo! :)


Che i lettori di Freud non me ne vogliano, ma dico semplicemente che.. non è una lettura adatta a tutti. Il suo è un pubblico di un certo livello, che sia in grado di comprendere i discorsi di psicologia (cosa che io non sono in grado di fare), per questo lascio Freud a chi lo merita davvero.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
  • no
Consigliato a chi ha letto...
Chi abbia masticato un pò di psicologia..
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90
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Commenti

9 risultati - visualizzati 1 - 9
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26 Aprile, 2011
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Ecco perchè l'altro giorno pensavi a Freud...!! ;)

26 Aprile, 2011
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Brava e coraggiosa.....
Letto alle superiori, la nostra insegnante era un fan sfegatata di Freud. Certo le sue spiegazioni avevano allora semplificato la lettura ma ragazzi che fatica....
Complimenti Darkala, coraggiosissima a recensirlo!
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darkala92
26 Aprile, 2011
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Ahaha non ero impazzita l'altro giorno, don't worry!! :)
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darkala92
26 Aprile, 2011
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Grazie mille :))
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darkala92
26 Aprile, 2011
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Io ho studiato Freud a scuola in filosofia, per cui in ambito scolastico mi viene facile riuscire a capirlo.. ma leggendo un intero libro avrei bisogno di una mano, di qualche spiegazione, perchè poi diventa tecnico e non fa altro che confonderti.
Anche la lettura mi è risultata pesante, difficile da seguire da un punto di vista stilistico (a parte la terminologia specifica!)..
comunque spero di non aver indignato i fan di Freud :)))
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24 Agosto, 2011
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Sicuramente nessuno si indigna, tanto meno chi Freud lo conosce per averlo studiato, insieme a tanti altri autori di psicologia e psicoanalisi. Mi sento di dirti che "La psicopatologia della vita quotidiana" non è un libro che avrei consigliato, per certi versi mi sembra anche troppo superficiale e forse anche inutile (se sorvoliamo sulla vergogna che ci prende quando "scivoliamo" in un lapsus). È uno di quei libri che oggi noi addetti ai lavori chiameremmo da "psicoanalisi selvaggia", perché si presta all'applicazione di pseudointerpretazioni che, fuori dal contesto tipico della psicoanalisi, non hanno alcun senso e alcun valore. Scusate il pistolotto che perà è rivolto più a chi a scuola vi ha fatto leggere Freud senza approfondire almeno un po' - e questo sarebbe stato più importante - il significato storico-culturale del suo pensiero, il significato filosofico-ermeneutico di una disciplina che in sostanza ha denunciato l'illusorietà del nostro essere solo "io", solo "razionali" ecc. ecc. Affermando, forse, anche tutta una serie di "sciocchezze" inevitabilmente legate al clima culturale in cui ha visto la luce, la psicoanalisi ha aperto la strada, o ha allargato la strada aperta da Nietzsche, di una riconsiderazione del soggetto, della ragione... fino al cosiddetto "pensiero debole" di oggi. Ciao a tutte, e non me ne vogliate se per il piacere di passare qualche minuto con voi vi ho annoiato magari più dello stesso "povero" Freud.
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darkala92
28 Agosto, 2011
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Quoto "È uno di quei libri che oggi noi addetti ai lavori chiameremmo da "psicoanalisi selvaggia", perché si presta all'applicazione di pseudointerpretazioni che, fuori dal contesto tipico della psicoanalisi, non hanno alcun senso e alcun valore.". Sono d'accordo con quanto hai scritto.
Infatti mi aspettavo di più, nel senso che le giustificazioni apportate sono ...banali... o forse non alla mia portata.

Abbiamo curato, a scuola, l'aspetto contestuale, il periodo storico e filosofico e le conseguenze che una mente come quella di Freud ha suscitato. Questo mio è stato un fallito tentativo di approfondire autonomamente un pilastro della società. Ho fatto il passo più lungo della gamba.. o forse, come hai detto, l'ho fatto con la "scarpa" sbagliata. Chissà! :)

PS. non mi hai affatto annoiata. anzi! :)) è stato un piacere! :D a presto...spero!
In risposta ad un precedente commento

29 Agosto, 2011
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Forse hai solo scelto il libro "sbagliato"!
Ciao
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