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Letteratura
Come opportunamente precisa l’autore nella sua introduzione all’opera questa consiste in una raccolta di articoli di genere letterario, scritti in epoche diverse, scelti non tanto seguendo un filo logico, piuttosto per l’aspetto emotivo intrinseco avvertito nella rilettura dopo parecchio tempo.
Senza voler avere l’ambizione di dissertare approfonditamente sui principali poeti e narratori italiani contemporanei, Legami culturali è in effetti una miscellanea di brevi saggi e interviste, in grado tuttavia di interessare il lettore per la loro completezza, pur in presenza di una brevità discorsiva che, anziché nuocere, consente una sintesi di caratteristiche encomiabile e per nulla scontata.
A Riccardo Bacchelli sono dedicate, peraltro giustamente, non poche pagine, ricomprendendo, oltre a una scheda critica, le risposte a diversi quesiti posti a letterati di peso e, comunque, in grado di esprimere giudizi compiuti, quali Geno Pampaloni, Silvano Demarchi e Walter Mauro, solo per citarne alcuni.
Dal contrasto, anche se solo limitato, fra le opinioni emerge così un quadro molto vivo e sicuramente di pregio dell’autore di romanzi basilari per la letteratura italiana, quali Il mulino del Po e Il diavolo al Pontelungo.
Di particolare interesse, soprattutto per me, è poi un’intervista a Giuseppe Bonaviri, con domande azzeccate che ben mettono in luce il pensiero del grande scrittore di Mineo.
Non manca un articoletto sul “Perché della poesia”, un quesito potrei dire classico e nel caso specifico corredato da una risposta-analisi, forse non del tutto condivisibile, ma comunque logica e coerente nella sua articolazione.
Di tutta queste serie di articoli quello che mi ha colpito di più riguarda Nino Palumbo, lo scrittore di Trani scomparso nel 1983. Ciò che appare di maggior rilievo in questo elaborato è però l’intervista, da cui emerge limpida la personalità dell’autore che non svicola mai nelle risposte, portando avanti anzi il suo pensiero con apprezzabile coerenza e senza timori. Mi spiace non aver mai letto nulla di Palumbo e credo che provvederò al riguardo quanto prima.
Ecco, uno dei tanti pregi di questo libretto è di incuriosire il lettore, di fargli nascere l’interesse per uno scrittore o un poeta magari da lui poco conosciuto, al punto da desiderare di visionare qualcuna delle sue opere, e ciò è veramente apprezzabile, rende onore e merito a Fulvio Castellani, al quale chiedo di provvedere quanto prima alla stesura di un’analoga miscellanea che abbracci e comprenda altri autori, magari non noti, ma di sicura qualità.
Nel raccomandare Legami culturali mi permetto di aggiungere che la lettura, mai affaticante, è senz’altro agile e piacevole, tanto da poter dire che s’impara divertendosi.