Dettagli Recensione
Il difficile equilibrio della comunicazione
[Mi scuso per i refusi con chi ha letto la recensione appena pubblicata]
Ho letto questo libro diverso tempo fa, ma lo recensisco oggi perché mi ha fatto tornare in mente un problema importante che in questi giorni è quanto mai pregnante, la difficoltà e il modo di raccontare, a chi non è competente, la scienza. Tra l’essere divulgativi e il semplificare fino a falsificare c’è talora una linea molto sottile, rispetto alla quale può essere difficile regolarsi. Un libro come questo di Rovelli che affronta spesso problemi apparentemente inattingibili è in effetti costretto a non dire tutto, perché dire tutto significherebbe scrivere un trattato specialistico, fatto che non era negli scopi dell’autore. Viceversa, l’impegno morale dello studioso che sa, è anche quello di non cedere alla smania di appiattimento, perché è pericoloso trasmettere l’idea che la materia sia facile e alla portata di tutti. Ovviamente Rovelli ne è consapevole, ma chi legge, fin quanto lo è? Se oggi tutti pretendono di avere il diritto di poter parlare su tutto, dalla geopolitica alla medicina, dalla finanza al diritto, i libri come questo fanno bene o male? Al solito non è lo strumento a essere positivo o negativo, ma l’uso che se ne fa e dunque se si può criticare qualcosa di questo libro, è che è fin troppo esile, fin troppo facile anche laddove non potrebbe esserlo, pena il fraintendimento. Il fatto è che spesso manca la conoscenza scientifica di base per rapportare i fatti al contesto, per saper collocare bene gli eventi nelle loro relazioni. Perché leggere i sintomi della malattia x su mypersonaltrainer non significa essere medici e conoscere le leggi dell’entanglement non significa essere fisici. Questo non per crocifiggere questo testo, che anzi è piacevole da leggere, affascinante e misterioso, ma per sottolineare come sia importante comunicare anche che quello che si sta dicendo è solo un frammento infinitesimo della conoscenza complessiva. Che sembra scontato, da dire, ma mi pare che molti se lo dimentichino. Questo libro di Rovelli è forse un gradino sotto all’approfondimento minimo richiesto, anche se mai si vanta di essere più di quello che è, ma forse si poteva fare di più. Un libro che lascia in fondo un poco insoddisfatti e non a caso di questo stesso genere si può trovare qualcosa di meglio. In ogni caso, per vedere il lato positivo della medaglia, ha venduto inaspettatamente centinaia di migliaia di copie, tanto da permettere il finanziamento di molti altri bei libri che Adelphi ha pubblicato in seguito. Perché la scienza deve uscire dalle aule universitarie, ma quando esce è un’arma che va maneggiata con cura. COVID19 docet.
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Mollo? Sì, ho già tanto da leggere...
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