Dettagli Recensione
Non c'è tempo da perdere
Sono sempre stato attratto dai libri di divulgazione scientifica sin da quando lessi "Dal big bang ai buchi neri. Breve storia del tempo" di Stephen Hawking. Per gli autori del genere la difficoltà maggiore è riuscire a esemplificare argomentazioni, spesso poco intuitive, per offrirle al grande pubblico. Naturalmente non lo consiglierei chi è proprio a digiuno delle basi di fisica o che non sia fortemente invogliato ad approfondire autonomamente.
Carlo Rovelli è più che in grado di spiegare concetti complessi con esempi abbastanza semplici. Alla fine di un paragrafo particolarmente contorto, l'autore suggerisce di fermarsi con la lettura per consentire a noi stessi di interiorizzare il concetto; nota degna di un professore.
La grandiosità di Rovelli non sta solo nel consistente contributo reso alla comunità scientifica ma anche quello di portare a galla l'interesse, a noi comuni mortali, degli ultimi cento anni di fisica che per un certo verso ci sembra ancora fantascienza.
Il concetto di tempo è sezionato, quasi dilaniato, ed affrontato nel tempo dal punto di vista filosofico e scientifico. Per gli scettici che non credono nel contributo filosofico sia stato fondamentale, senza scomodare Aristotele e Platone – all'epoca dei quali i pensatori erano filosofi e scienziati – pensiamo ai più recenti Leibniz (per il concetto di calcolo integrale) e Gödel (teoremi di incompletezza) .
D'altronde, come suggerisce José Rodrigues dos Santos, studiare il materiale che compone la carta e l'inchiostro di "Guerra e pace" non ci dirà mai nulla sul libro ma è necessario un approccio più astratto.
L'ultimo capitolo l'autore mette in ordine le idee ricapitolando tutti gli argomenti trattati, il penultimo forse è particolarmente complesso ed è necessario aver fatto propri i concetti precedenti.
Indicazioni utili
Per chi ama i romanzi, invece, "L'enigma di Einstein" di José Rodrigues dos Santos.