Dettagli Recensione
Phylum, classe, ordine, famiglia, genere e specie.
Perché mentre la struttura dell’ordinamento politico medievale (imperatore, vassalli, valvassori, valvassini) è apprezzata e ricordata quella di classificazione gerarchica usata in biologia (Phylum, classe, ordine, famiglia, genere e specie) viene unanimemente considerata astrusa e troppo complicata da memorizzare? Il commento classico che segue a questa domanda confluisce inevitabilmente nella non comprensione della materia, nel non averci mai capito niente tanto che la possibilità di dialogo tra lo zoologo, il botanico ed i propri interlocutori non specialisti ha termine ancora prima di avere inizio.
Tra i vari scopi di Vannini vi è anche (e non solo) questo; riallacciare detto colloquio, far appassionare il lettore ad uno di quegli argomenti tradizionalmente giudicati più noiosi e farraginosi ma che in realtà è un universo da scoprire, una sorpresa inaspettata.
E così partendo dalla nascita della Terra, avvenuta – com’era solito asserire James Usher, Arcivescovo di Armagh (1581-1656) – circa il 22 ottobre 4004 A.C. alle sei del mattino, passando poi a quella che di li a 4 miliardi di anni sarebbe stata chiamata cellula, giungendo ancora agli animali pluricellulari (i metazoi) classe 700 milioni di lustri, dove l’attenzione si focalizza sul semplice e mero dato di fatto che la vita non si ferma, va avanti e con lei specie si sono estinte per lasciare il posto ad altre più attrezzate ai cambiamenti climatici o semplicemente capaci di riprodursi in tempi più rapidi e via dicendo, il saggio si sviluppa e si rende apprezzabile per chiunque, tecnico e non della materia.
In conclusione lo studioso invita a riflettere chi legge sulla circostanza per la quale l’esistenza è la conseguenza di una lunga catena di errori, errori di duplicazione senza i quali oggi non avremmo altro che un enorme clone di un’unica forma di immutabile, perfetto (ma non poi così tanto, come l’evoluzione ci dimostra) ed autosufficiente batterio.
Gli organismi si sono riprodotti generandone per sbaglio altri imperfetti, fallati, che interagendo hanno creato le spugne, le meduse, le stelle marine e molto altro ancora. Lo stesso essere umano non è altro che un cumulo di questi che sommati gli uni agli altri sono stati in qualche modo sfruttati a favore del medesimo.
Nato a Firenze nel 1943, Marco Vannini, è docente di Zoologia presso l’Università della città natia dagli anni ’70 e per ben 12 anni ha ricoperto il ruolo di direttore del Museo Zoologico “la Specola”. I suoi studi si sono incentrati tanto sugli Invertebrati quanto sui ragni, i paguri, i granchi, i Molluschi; viceversa i suoi laboratori “sul campo” sono costituiti da un paio di strisce di costa rocciosa e sabbiosa in Somalia (dal 1970 al 1986) e dal fango di un mangrovieto del Kenya (dal 1988 ad oggi).
Un piccolo saggio in cui tutti riescono a soddisfare la loro curiosità nonché ad approfondire argomenti spesso sottovaluti o snobbati.
Indicazioni utili
Commenti
13 risultati - visualizzati 1 - 10 | 1 2 |
Ordina
|
Una specie contro solo altri 9 milioni.... E non oso immaginare i valori se tu ti fossi riferito anche ai procarìoti....
Grazie di cuore per il tuo commento, mi ha fatto veramente tanto piacere
Hai colto il segno, è un saggio comprensibile e apprezzabile da tutti capace di solleticarne la curiosità nonché approfondirne le conoscenze. E' ovvio, chi conosce della materia sà molto più di quanto narrato in queste "poche" pagine, ma è bello, almeno per una volta, poter toccare anche lidi esterni al proprio campo.
Detto questo, sono ancora in attesa del tuo romanzo. Mi avevano detto che ci sarebbe voluto un po' di tempo con la spedizione, ma non avevano fatto i conti con la mia curiosità.... Uff
Curiosa segnalazione.
13 risultati - visualizzati 1 - 10 | 1 2 |