Dettagli Recensione
Il binomio scienza-filosofia.
Spesso avvicinarsi all'universo scientifico è estremamente complesso per i “non addetti ai lavori”, la loquela utilizzata si presenta infatti caratterizzata da una tale complessità che è arduo per chi non ha le competenze necessarie apprezzarla nonché conoscerne caratteri e peculiarità.
Le “sette brevi lezioni di fisica” di Carlo Rovelli si distanziano da questo idioma e si offrono al lettore con semplicità espositiva e ricchezza contenutiva. Se infatti da un lato vi troverete di fronte ad un testo scritto con un linguaggio palpabile dallo studioso della materia così come dal profano, dall'altro vi sorprenderete della piacevolezza e dalla curiosità che questo è capace di suscitare.
Quello del fisico è un lavoro accurato in ogni suo aspetto; in poche pagine ripercorre con estrema chiarezza un secolo di scienza spiegando le innovazioni introdotte da Einstein con la sua teoria della relatività generale, passando poi con la seconda lezione alla matematica quantistica, ancora al cosmo, alle particelle elementari, alla gravità quantistica, alla probabilità e al calore dei buchi neri per chiudere infine il cerchio cercando di trovare una collocazione per noi uomini in questo strano mondo descritto dalla materia.
Il bello ed il brutto di quest'opera è la sua brevità. Si fa amare al punto tale che il suo essere chiara e concisa la rendono godibile ed appetibile per tutti ma al momento della sua conclusione il lettore è curioso di sapere ancora e ancora.
Altra peculiarità è il connubio scienza-filosofia. Spesso le grandi scoperte scientifiche sono nate da ragionamenti seguiti a domande – da sempre considerate enigmi irrisolvibili – sulla nostra esistenza. Come non apprezzare gli scontri tra Einstein e Bohr nonché gli scambi di teorie, saggi, opinioni, articoli che i vari studiosi si sono scambiati per confutare ed affermare le rispettive tesi.
Gli stessi esempi, seppur apparentemente estranei alla fisica, riportati da Rovelli per consentire al lettore di “capire” ed appassionarsi alla disciplina sono altamente esaurienti e capaci di indurre alla riflessione.
Un componimento esaustivo e perfetto per approfondire/ripassare (per chi già studia) la branca nonché, per chi ne è estraneo, apprezzarla, scoprirla, amarla ma soprattutto comprenderla.
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Commenti
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Grazie di cuore
mi chiedo lo scopo di un testo simile; pubblicità alla materia? voglia di avvicinare il grande pubblico?
Senti, cinicamente ipotizzavo ragioni del grande business ma leggendolo e vedendo com'è strutturato è più che altro un modo per avvicinare il grande pubblico e far capire la materia anche a chi la vede e la trova incapibile.
E' molto diverso sia dai testi della Hack che di Hawking che seppur palpabili anche dal "non addetto ai lavori", cadevano talvolta in tecnicismi matematici semplicemente incapibili ed inimmaginabili.
In questo scritto la sensazione è quella di leggere una "novella".
Probabilmente inaspettato è il termine giusto.
Scelta ardua ma alla fine è venuto un buon lavoro :-)
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Il tuo interessante commento mi ha reso interessante il libro.