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I fantastici tempi del combustibile liquido
Ci si potrebbe restare male nel leggere in questo breve ma interessantissimo saggio, scritto da Carlo Rovelli, importante fisico e saggista italiano, che dopo più di quattro secoli non abbiamo ancora capito bene perché la Terra gira intorno al Sole.
E che non sarà facile dimostrare qual è la particella più piccola della materia, sempre che non sia piuttosto un infinitesimo grumo di particelle, o meglio delle piccole stringhe che vibrano tra loro. E che quasi sicuramente l’Universo è come un grande lago apparentemente tranquillo, ma in realtà se ti avvicini, ti accorgi che è formato da tante piccole onde che lo increspano. E se gli butti un sasso si deforma per poi ritornare come prima.
E che molto probabilmente non esiste il prima o il dopo assoluto, perché il tempo è soltanto una variabile relativa, è una variazione di stato, dal freddo al caldo, che misura soltanto quel qualcosa che cambia, si trasforma, prima che tutto ritorni come prima.
In definitiva, almeno è quello che ho capito io, viviamo in un mondo che è come una macchina con il motore acceso ma in folle, ogni tanto qualcuno schiaccia l’acceleratore, il motore romba, i giri salgono, ma poi tutto torna come prima, con i giri nuovamente al minimo. Come un minestrone che ribolle, sopra un fuoco lento che non si spegne mai.
Ma non essendoci ancora una Teoria unica, che descrive il Tutto, forse la mia è solamente una intuizione geniale oppure, sicuramente, una megacavolata.
Tutti questi dubbi non risolti dovrebbero lasciarmi l’amaro in bocca, come un giallo senza soluzione. E invece sono rimasto davvero colpito dalla bellezza di questo saggio, perché non soltanto cerca di spiegare in maniera semplice, o meglio semplificata, i principali concetti della fisica, la sua storia recente e le sue ultime evoluzioni, ma soprattutto ci fa capire che dietro queste teorie, ci sono uomini che hanno dubitato, uomini che hanno creduto, alcuni troppo precursori, sono stati lasciati da soli perché ritenuti dei pazzi visionari, altri invece sono riusciti con la loro tenacia ed incrollabile fede nelle loro idee, a convincere altri uomini a portare avanti le loro teorie, ad aiutarli a dimostrarle.
Perché l’uomo per vivere, per capire, per evolversi ha bisogno di altri uomini, relazionarsi ed interagire con loro, cosi come la Scienza ha e avrà sempre bisogno della Tecnica, la fisica della matematica, il calcolo probabilistico della velocità dei computer, il pensiero filosofico della curiosità della mente umana.
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