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Un brillante ripasso per i meno esperti
Le nozioni di fisica che abbiamo appreso a scuola o nei primi anni di alcune facoltà scientifiche sono rimaste vagamente nella nostra memoria : per i non addetti ai lavori, i concetti di spazio e di tempo, i meccanismi di interazione delle particelle elementari, le meraviglie del cosmo espresse dal numero infinito di galassie e dai misteri dell’inizio di tutto e di ciò che lo precede ci hanno indotto magari a meditare sul senso della nostra appartenenza all’infinito che ci circonda, sul senso della nostra stessa esistenza e sulle problematiche che scaturiscono dai progressi della scienza. Orbene, questo scarno libretto di sole ottantacinque pagine tenta, secondo me con successo ed in modo esemplarmente semplice e chiaro nonostante le difficoltà concettuali della materia trattata, di chiarire, per chi ha dimenticato o in genere per chi non ha mai avuto la curiosità di conoscere e di sapere, gli argomenti principali della fisica allo stato attuale. Sono sette brevi lezioni, sette lampi di luce, che si leggono e si rileggono con il desiderio di riportare alla memoria lontani ricordi scolastici o nozioni apprese leggendo qua e là qualche articolo di divulgazione scientifica. L’Autore, fisico teorico di fama internazionale, dismette le vesti paludate dello scienziato e, con un linguaggio semplice e di facile comprensione, ci guida alla (ri)scoperta di alcuni capitoli, a volte apparentemente ostici, della fisica e di alcune problematiche connesse ancora irrisolte. E così ecco in poche chiare pagine le teorie di Einstein, quella della relatività ristretta e quella della relatività generale, definita quest’ultima come “la più bella delle teorie scientifiche”, lo spazio di Newton inteso come campo gravitazionale, la teoria dei quanti, la comprensione dell’architettura del cosmo attraverso i secoli, le particelle più piccole costituenti l’atomo, il problema della relatività generale in apparente contrasto con la meccanica quantistica, la riscoperta del calore inteso come accelerazione del movimento degli atomi, e infine l’uomo, la sua presenza, la sua comprensione dei grandi tremi della fisica, il senso della vita. Il linguaggio di Rovelli è scorrevole, non involuto né saccente. La comprensione dei lettori a volte è ardua, abituati come siamo al tran tran dello scorrere del tempo. Ma Einstein ci ammonisce che il “prima” e il “dopo” non significano nulla : “la distinzione tra passato, presente e futuro non è altro che una persistente cocciuta illusione”.