Dettagli Recensione
Un libro da non perdere
Tra lo spassoso e l’educativo, aderente alla formula del saggio romanzato, Non temerai alcun male colora di ironia una malattia così diffusa da sembrare naturale, l’artrosi. Ispirandosi alla sua lunga esperienza, (è professore associato di Reumatologia presso l’Università di Genova e direttore del Centro Reumatologico Bruzzone), Rovetta si addentra nei meandri del dolore artrosico raccontandoli con le parole, ora serissime ora bizzarre, dei Pazienti, rigorosamente con la p maiuscola. «Siamo così di razza. Mia madre e mia zia avevano la stessa stazza e sono morte a 88 e 92 anni. Ma io prima avevo la gambe benne dritte, e ora vede come sono diventate storte?». E ancora, la tentata comunicazione del dolore, il nemico invisibile, nei mille «Dottore, vede come mi fa male?». Fra lezioni, aneddoti, episodi di vita quotidiana, ricerche, sperimentazioni e cure più o meno ortodosse, i capitoli si susseguono come l’andirivieni dei Pazienti, e ogni volta il dottore ascolta, spiega, illustra, talvolta affiancato dagli studenti (se tutti i testi fossero così, che piacere sarebbe studiare!)(da IL Giornale domenica 08 luglio 2007)