Dettagli Recensione
La forza dei libri
Personalmente sono sempre stata della filosofia che non siamo noi che “scegliamo” i libri, sono i libri che scelgono noi. “Curarsi con i libri” è, a mio modesto giudizio, riprova di ciò. Detto volume mi è caduto tra le mani come un fulmine a ciel sereno in un periodo molto duro, aprendosi, tra tutti gli argomenti, proprio con la tematica dell’abbandono, della perdita e con la proposta, non indifferente, de “Il canto della pianura” di Kent Haruf opera che ho già avuto modo di conoscere ed apprezzare.
Da qui l’analisi della geniale idea delle due autrici. Perché non esiste cura migliore che dei libri. Se poi, tra l’altro, è disponibile un volume – che nella sua forma e composizione ricorda quelle belle e care enciclopedie cartacee che molti di noi hanno avuto modo di toccare, respirare ed ammirare nella proprie librerie casalinghe – che offre per tematica un suggerimento letterario, come negare il dato di fatto? Come sottrarsi alla curiosità, come rifiutarsi alla chiamata?
Ma qual è quindi l’intento delle due scrittrici? E’ quello di aiutarci nelle difficoltà quotidiane con una oculata ed minuziosa gamma di suggerimenti letterari. Perché un romanzo, riesce in quel che null’altro riesce. E se si tratta del testo giusto, al momento giusto, il gioco è fatto.
Questa sorta di prontuario composto da centinaia di patologie e stati d’animo elencati in ordine alfabetico dalla A alla Z (dall’abbandono alla xenofobia passando per ogni condizione esistenziale e disturbo fisico, vizio o titubanza caratteriale, nonché per i raffreddori, la balbuzie, la morte, la sessualità, il dolore, la perdita e chi più ne ha più ne metta), offre per ciascuna, una “prescrizione”. Immaginate di trovarvi dal medico ad attendere la ricetta necessaria alla vostra problematica. Ecco, questo è un po’ quello a cui le autrici mirano, fornirci/vi degli strumenti per analizzarci/vi e risolvere il nostro/vostro problema con un buon grado di ironia, allegria e sarcasmo. Perché come giustamente ci ricorda Fabio Stassi, il quale ha curato e integrato la parte relativa alla letteratura italiana, le parole sono in grado lenire e prevenire, offrire supporto ed appoggio a chi si sente solo.
Il saggio si dimostra quindi capace di andare incontro ad ogni esigenza, fornendo altresì anche spunti per chi, leggendo tanto, cerca un volume capace di solleticare la propria curiosità e chi, al contrario, leggendo poco, cerca l’elaborato giusto per avvicinarsi all’universo letterario nonché per far fronte ai propri più intimi e nascosti stati d’animo.
Unica pecca dell’opera è la farraginosità insita nella struttura della stessa. Lo scorrimento non si presta infatti ad una conoscenza rapida, richiede tempo, richiede di essere centellinata. L’alternarsi inoltre delle problematiche oggetto di “cura” rende il proseguendo discontinuo ed incostante tanto che è necessaria, tra l’una e l’altra patologia, una pausa. Ella si offre dunque all’avventuriero conoscitore come un tomo da consultazione, un volume da apprezzare un poco alla volta e da ritirare giù dallo scaffale all’occorrenza. Allora si che, la medesima si farà apprezzare ed amare in ogni suo consiglio.
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Commenti
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Sono stati giorni molto duri questi ultimi 45 appena trascorsi, ho trovato questo libro mentre li stavo vivendo e soltanto adesso sono riuscita ad introdurre la recensione. A riprova del tempo trascorso e dell'utilità dell'opera vi dico che l'ho già ritirata giù traendone ben 3 suggerimenti letterari in un colpo solo.
Grazie infinite..
Buona vita, Maria! Spero il brutto periodo sia passato.
P.S. : giochino?
Quali libri per l'estate che arriva?
Io tra gli altri mi sono imposta ( come 4/5 estati di seguito Proust, Musil e Memorie di Adriano) Riuscirò nell'intento? Perché d'estate!?Semplice: non lavoro.
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