Dettagli Recensione
Vita al Mount Carmel
Parlando di problemi neurologici, credevo che avrei avuto difficoltà a leggere questo libro, invece Sacks, famoso neurologo, spiega nel prologo nei minimi dettagli i problemi della malattia, dei pazienti e dei farmaci che tratta nel libro.
Il libro è ambientato nella clinica Mount Carmel Hospital di New York e, in forma di diario personale sul paziente, il dottore ci racconta di 20 pazienti che sono stati vittime di una "malattia del sonno" che ha colpito il paese tra gli anni 1917-27. Per ogni paziente il dottore ci fornisce alcuni dati biografici scrivendo come vivevano i pazienti prima dell'encefalite letargica, durante il trattamento della L-Dopa, farmaco che risveglia i pazienti, e dopo il trattamento di questa medicina.
La parte più bella è in realtà quella che non è scritta, almeno esplicitamente, nel libro. Ogni paziente analizzato presenta caratteri e risposte diverse al farmaco e questo ci fa capire come noi, esseri umani, siamo cosi diversi, come ognuno di noi è diverso da un altro. L'abilità di questo dottore è dover ogni volta capire, leggere e affrontare ogni paziente in maniera diversa, relazionarsi con esso in base alle sue esigenze, che è quello che in realtà dovremmo fare noi con ogni persona che ci circonda, che fa parte della nostra vita, del nostro quotidiano, dei nostri incontri casuali; relazionarsi con queste persone cercando di capirle, di creare con loro un rapporto, rispettarle ma, allo stesso tempo, rimanere noi stessi. In questo il dottore ne è un chiaro esempio.
Altro punto fondamentale del libro è far capire come noi, persone "sane", siamo fortunate a poter vivere la nostra vita, per quanto ci è possibile, nel pieno della salute. Questi pazienti dormienti passano le intere giornate bloccati su una sedia, su un letto completamente incapaci di compiere movimenti ma, al momento della somministrazione della medicina, si risvegliano, riprendono vita; alcuni per un breve periodo, altri si sono ripresi completamente, mentre altri si sono ripresi ma con delle conseguenze motorie. I pazienti al momento del risveglio si sentono vivi, e, pur di sentirsi vivi, sono in grado di accettare delle conseguenze spaventose, piuttosto che ridiventare letargici e passare l'intera vita nel nulla.
Dopo aver finito il libro sono passato alla visione del film. In genere non è una cosa che mi piace fare, ma venendo gli attori principali (Robert de Niro e Robin Williams) mi sono lasciato convincere. Il film, a mio giudizio, è stato pari al libro in quanto crea una trama attorno ai pazienti, cosa che nel libro non c'è in quanto scritto sotto forma di diario. Poi la bravura di De Niro rende l'interpretazione del suo personaggio davvero sopra le righe.