Dettagli Recensione
Se son rose fioriranno
Architetto paesaggista, Paolo Pejrone vanta un curriculum di collaborazioni e opere prestigiose sparse un po’ ovunque nel mondo.
Nel volume qui proposto si spazia in un ben assortito miscuglio di proposte e curiosita’. Qualche accenno di botanica, numerosi gli affondi e infinite le incursioni specialistiche di giardinaggio con spunti su fiori e piante e consigli utili sulla loro coltivazione, seppure senza mai gravare di tecnicismi da manuale . L’intreccio procede con pagine sulla vita di grandi giardinieri, si osservano panoramiche immense ma anche piccoli scorci di quelli che furono e sono grandi parchi dai nobili natali di uomini e donne che ebbero , oltre al tempo ed alle sostanze economiche necessarie, anche una immensa ed innata passione per le loro terre ed i tanto amati giardini.
Non manca mai di ritornare Majone, tra un capitolo e l’altro, nella valle della tenuta torinese dove egli fin da bambino coltiva, sperimenta, lavora, fallisce, gioisce delle sue creature.
Scorrendo il tenore si rilassa, o forse e’ il lettore sempre piu’ radicato in questo carnevale di verzura di ogni sorta e provenienza, non piu’ solo consigli, ma riflessioni, sguardi piu’ intimi.
Ma no, non crediate ad un asettico catalogo, qui in fondo fronde e corolle non son mosse da cesoie e governate da istruzioni, i pollini soffiati dalla voce dello specialista sono atomi d’amore, di dedizione, di adorazione.
Avvolta dalla bellezza di tanta natura e contagioso entusiasmo, mi soffermo sull’incanto dell’incontro coi tanti nomi propri delle rose, per esempio. Ecco che il tecnico, parlandone, si tramuta in un corsaro dei secoli trascorsi a narrare la bellezza delle molte sue amanti, nelle piu’ pallide e accese sfumature di colore, nei profumi suadenti dei petali, nell’ondeggiare timido di steli.
Maliarde, setose, degne Signore della malizia nei loro nomi : Orsola Spinola , Clair Matin, Iceberg, Reine Claude, Madame Gregoire Staechelin, R.Alba, Just Joey.
Peccato per quella punteggiatura di troppo che non soffoca ma a tratti irrita, ma soprattutto sciagurata la sorpresa quando, inaspettata, sfogliando e’ arrivata Lei. L’ultima pagina.
Amabile, interessante, mi insinua un’ossessione e chi la leva piu’ : come si chiameranno mai le rose del mio giardino ? Buona lettura.