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Il punto vincente
 
Il punto vincente 2015-03-18 09:20:12 mia77
Voto medio 
 
3.4
Stile 
 
3.0
Contenuti 
 
4.0
Approfondimento 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
mia77 Opinione inserita da mia77    18 Marzo, 2015
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Il punto vincente di Novak Djokovic

Anche se il mio tennista preferito è e resterà Roger Federer, ho deciso di leggere l’autobiografia di Djokovic e devo dire che il libro mi ha favorevolmente colpita. Nole parla della strategia che l’ha aiutato a raggiungere l’eccellenza, rivoluzionando la propria alimentazione. Quello che gli ha permesso, infatti, di fare il salto tra essere uno dei bravi ed essere il migliore, è stata la rivoluzione alimentare che il giocatore ha affrontato. Djokovic, eliminando glutine, latticini e zuccheri raffinati (alimenti a cui lui era fortemente intollerante) ha potuto portare il suo corpo a essere al top della forma. Quindi, unendo i benefici di questa trasformazione al regime intensivo di allenamento che aveva sempre attuato, ha potuto diventare un’eccellenza mondiale. Leggendo la sua autobiografia si può rilevare la grande levatura umana e morale, la capacità di ascoltare il proprio corpo e nutrirlo con ciò di cui ha bisogno. In questo libro Novak dà a tutti dei consigli per aumentare le proprie prestazioni ed energie psico-fisiche, ci mostra la sua grande forza e determinazione, dimostrandoci che la vera forza non è quella fisica, ma quella mentale. Inoltre ci parla della mindfulness: la consapevolezza, la capacità di non mettere a tacere i pensieri, ma accoglierli come si presentano alla mente. Il libro è carino, lo consiglio anche ai non sportivi, per poter trarre consigli e vantaggi per il proprio benessere.

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Commenti

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Un grande del tennis mondiale, il più continuo dal 2011 in avanti.
Io personalmente ho sempre tifato Andy Roddick, ma ho sempre apprezzato tutti i grandi campioni di questa epoca fortunata per il tennis, dal grandissimo e inimitabile Federer ( ma non ricordatemi tutte le finali in cui ha battuto Roddick ), fino a Nadal, Murray e lo stesso Djokovic.
Tennista eccezionale, il serbo, dotato di un talento unico tennistico e mentale ma che fino ai 24 anni non aveva trovato la strategia giusta per rendere al meglio fisicamente.
Me lo ricordo fiacco e stanco dopo un solo set giocato nei tornei americani dell' estate del 2010.
Vederlo adesso correre da una parte all' altra anche dopo 4 ore di partita, piegarsi sulle ginocchia come una molla, rende l' idea dell' impegno e della voglia di migliorarsi che gli hanno permesso di diventare il migliore degli ultimi 4 anni.
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mia77
18 Marzo, 2015
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Bellissimo il commento di un esperto in materia. Io non lo sono, ma apprezzo molto questo tennista, anche se un pochino troppo "quadrato". Ma così devono essere i campioni, altrimenti non lo potrebbero diventare!
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Vita93
18 Marzo, 2015
Ultimo aggiornamento:
18 Marzo, 2015
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Grazie, anche se mi definirei un grande appassionato, più che un esperto :)
Il rallentamento progressivo delle superfici ha " imposto " ai tennisti moderni un certo tipo di gioco " quadrato " e rigoroso, esente da punti deboli tennistici e fisici. Se guardi gli attuali migliori al mondo, da fondo campo tutti sanno fare tutto.
Ne hanno risentito un pò l' imprevedibilità e l' estro tipici del tennis anni '70-'80 fatto di continue discese a rete e di tennisti profondamente diversi tra loro per colpi e caratteristiche di gioco, ma non potrebbe essere altrimenti. Tempi, fisici, strumenti e campi troppo diversi da quelli attuali.
Federer poi è un caso a parte indipendentemente dall' epoca, forse l' unico che sa fare veramente tutto in ogni zona del campo.
Premesso che non mi interessa il tennis, penso sia una lettura interessante per la prospettiva offerta circa le potenzialità della mente di controllare il corpo e le sue prestazioni. Se ti interessa l'argomento ti segnalo i libri di Trabucchi Pietro. Ciao
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mia77
20 Marzo, 2015
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Grazie del consiglio. Sicuramente leggerò qualcosa di questo autore.
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