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Il punto vincente di Novak Djokovic
Anche se il mio tennista preferito è e resterà Roger Federer, ho deciso di leggere l’autobiografia di Djokovic e devo dire che il libro mi ha favorevolmente colpita. Nole parla della strategia che l’ha aiutato a raggiungere l’eccellenza, rivoluzionando la propria alimentazione. Quello che gli ha permesso, infatti, di fare il salto tra essere uno dei bravi ed essere il migliore, è stata la rivoluzione alimentare che il giocatore ha affrontato. Djokovic, eliminando glutine, latticini e zuccheri raffinati (alimenti a cui lui era fortemente intollerante) ha potuto portare il suo corpo a essere al top della forma. Quindi, unendo i benefici di questa trasformazione al regime intensivo di allenamento che aveva sempre attuato, ha potuto diventare un’eccellenza mondiale. Leggendo la sua autobiografia si può rilevare la grande levatura umana e morale, la capacità di ascoltare il proprio corpo e nutrirlo con ciò di cui ha bisogno. In questo libro Novak dà a tutti dei consigli per aumentare le proprie prestazioni ed energie psico-fisiche, ci mostra la sua grande forza e determinazione, dimostrandoci che la vera forza non è quella fisica, ma quella mentale. Inoltre ci parla della mindfulness: la consapevolezza, la capacità di non mettere a tacere i pensieri, ma accoglierli come si presentano alla mente. Il libro è carino, lo consiglio anche ai non sportivi, per poter trarre consigli e vantaggi per il proprio benessere.
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Il rallentamento progressivo delle superfici ha " imposto " ai tennisti moderni un certo tipo di gioco " quadrato " e rigoroso, esente da punti deboli tennistici e fisici. Se guardi gli attuali migliori al mondo, da fondo campo tutti sanno fare tutto.
Ne hanno risentito un pò l' imprevedibilità e l' estro tipici del tennis anni '70-'80 fatto di continue discese a rete e di tennisti profondamente diversi tra loro per colpi e caratteristiche di gioco, ma non potrebbe essere altrimenti. Tempi, fisici, strumenti e campi troppo diversi da quelli attuali.
Federer poi è un caso a parte indipendentemente dall' epoca, forse l' unico che sa fare veramente tutto in ogni zona del campo.
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Io personalmente ho sempre tifato Andy Roddick, ma ho sempre apprezzato tutti i grandi campioni di questa epoca fortunata per il tennis, dal grandissimo e inimitabile Federer ( ma non ricordatemi tutte le finali in cui ha battuto Roddick ), fino a Nadal, Murray e lo stesso Djokovic.
Tennista eccezionale, il serbo, dotato di un talento unico tennistico e mentale ma che fino ai 24 anni non aveva trovato la strategia giusta per rendere al meglio fisicamente.
Me lo ricordo fiacco e stanco dopo un solo set giocato nei tornei americani dell' estate del 2010.
Vederlo adesso correre da una parte all' altra anche dopo 4 ore di partita, piegarsi sulle ginocchia come una molla, rende l' idea dell' impegno e della voglia di migliorarsi che gli hanno permesso di diventare il migliore degli ultimi 4 anni.