Dettagli Recensione
Altro libro altra corsa
Un libro leggero, scorrevole e veloce da leggere e da portarsi sempre dietro come “copertina di linux”, questo si è rivelato un aiuto psicologico non da poco.
Quando leggo Morelli difficilmente lo faccio sapere in giro perché con la scusa che è visto tanto in televisione sembra quasi che parli di un fenomeni mediatico e quindi di poca valenza.
Io invece lo apprezzo moltissimo perché oltre a fare il suo lavoro molto bene, credo che questi libri, nella loro semplicità siano d’aiuto a chi come me a volte ha bisogno di un sostegno in più e di non sentirsi soli nei propri disagi.
Ho trovato molto interessante le e-mail e le esperienze dei pazienti che riporta, con cui si approccia perché oltre a farti capire come mai certe meccaniche del cervello agiscono in un certo modo, ti entra dentro un senso di calore che ti fa sentire a casa.
O forse è stata una sensazione mia.
Una volta ero al pub con delle amiche, e una di queste parlava dei suoi problemi famigliari e vedevo che si tratteneva nell’esprimersi. Ad un certo punto le ho detto di lasciarsi andare e che se si sentiva di urlare o di incavolarsi o di piangere era giusto che lo facesse fregandosene delle persone attorno.
E così fu, si mise a piangere e nessuno rise di lei anzi, si liberò del peso che non la faceva respirare. Il problema c’è ancora ma almeno si è sfogata. Spesso siamo vittime della massa e del modo di essere della massa. Questa mania di accettarci solo se siamo forti e invincibili. Solo se ci facciamo vedere piatti e uguali. Invece non è giusto ed è quello che Morelli vuole far capire.
Ognuno di noi è diverso, ognuno di noi ha un disagio con cui fare i conti, abbiamo le nostre passioni e le nostre paure, simpatie e antipatie. Ma più ci conformiamo con la massa più ci allontaniamo da noi stessi ed è così che arriva l’ansia, l’attacco di panico e le paure immotivate. Scacciamo quel lato di noi che non ci piace, quelle sensazioni di vuoto e di paura che non amiamo li soffochiamo con falsi atteggiamenti o cosa peggiore, di farmaci.
Non è giusto. Siamo fatti di carne e come capitano le belle cose e ci facciamo invadere la pancia e l’anima di questo dovremmo abituarci a farlo anche delle sensazioni brutte.
Non è facile, non sto dicendo che è immediata la cosa ma ci si può allenare. E’ come andare in bicicletta. Cadi e ti rialzi, cadi e ti rialzi finchè non hai imparato e poi tutto viene di conseguenza.
Grazie alle tecniche che ti fa mettere in pratica ho scoperto una passione che avevo dimenticato e a volte riesco anche a lasciarmi andare accettando il caos della vita, io che sono maniaca del controllo. Però, ripeto, non è sempre semplice.
Secondo me è utile questo libro. I disagi sono parte di noi e dovrebbero insegnarcelo fin da piccoli perché noi siamo la nostra felicità anche accettando ciò che ci fa paura e non ci piace. Accettando che dentro di noi non può esserci l’ordine e il controllo.
Lo consiglio per chi vuole e necessita di un sostegno morale.