Dettagli Recensione
Il libro degli odori
Anche gli odori hanno una loro dimensione, anzi due e più: buoni o cattivi, piccoli o grandi, forti o deboli, inconsistenti o persistenti, veri o falsi. Tutti conosciamo gli odori, la loro memoria, lo spessore, la consistenza, la provenienza, la durata, il senso, il significato, il sapore. Insomma gli odori sono presenze che affermano la loro inconsistenza quando meno te lo aspetti e nella maniera più incerta e misteriosa. Ricordo gli odori di certe strade di Londra di notte, camminando lungo il Tamigi, o per la City, nella metropolitana, inseguendo la corrente del vento oppure controvento, una mescolanza di cipolle e di salsicce. Certi odori della campagna scozzese là dove la verbena si confonde col letame e col concime. L'odore dell'erba appena tagliata fresca dei prati inglesi, quello delle lenzuola fresche del calore liquido del sesso, della moquette spolverata o quello del cretonne delle tende che Joyce fa sentire a Evelina nel suo racconto dei "Dubliners". Insomma, odori, sapori, ricordi, immagini, epifànie dell'esistenza. Eccovi un libro sugli odori.