La mano di Fatima La mano di Fatima

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Valery78 Opinione inserita da Valery78    11 Giugno, 2020
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Nel nome dell'amore, nel nome della fede

E' la prima volta che leggo un romanzo storico. Se non mi sono approcciata ad esso con pregiudizi, allo stesso tempo, ne sono stata piacevolmente colpita.
La storia nella Storia, che si valorizzano e si completano reciprocamente. La storia con la "s maiuscola" riguarda le angherie, le oppressioni e le ingiustizie subite da un'etnia minore nella Spagna del XVI Sec. da parte di quella parte della popolazione in maggioranza di fede cristiana.
Il protagonista del libro è Hernando, nato dalla violenza subita da una donna musulmana da parte di un sacerdote cristiano, in questo modo parte il romanzo, tante sono le testimonianze storiche di episodi di questo tipo, così la fantasia ha la forza della vita vera.
Ho sentito lamentare l'eccessiva lunghezza del libro, forse a un certo punto, oltre la metà, la storia sembra un pò ristagnare, ma la maggior parte delle pagine vola sulle ali di una storia epica e appassionante, personaggi che ardono di passione, uno stile semplice e coinvolgente, il continuo avvicendarsi del destino e della fortuna e allora i protagonisti dovranno ingegnarsi in mille modi per riuscire a fare la cosa giusta, per riuscire a sopravvivere,per conquistare la felicità.
Se risulta istantaneo stare dalla parte del popolo oppresso, allo stesso tempo durante le rivolte, l'odio genera odio e si assiste alle stesse atrocità e alle stesse violenze commesse da i propri oppressori.
Un libro bello che ricorda come dopo oltre 500 anni, è inconcepibile che, in nome della Religione si possano compiere atti contrari al rispetto della vita umana, con un protagonista, che, non accettato né dai Cristiani, né dai Mussulmani, si trova ad agire guardando dentro il cuore delle persone, non in base ad una automatica demarcazione tra buoni e cattivi. Buona lettura!

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I pilastri della terra di Ken Follet
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Filippo1998 Opinione inserita da Filippo1998    20 Agosto, 2013
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La morte è una lunga attesa

"La mano di Fatima".
Ildefonso Falcones, dopo "La cattedrale del mare", decide di tornare all'attacco con un tomo di bel 910 pagine che, devo ammettere, sono volate con una certa velocità. Un'opera molto piacevole dove una miriade di emozioni pervadono l'animo del lettore: paura,amore,speranza,sconforto,vergogna.. Dalla prima all'ultima parola si ha l'impressione di essere noi stessi il protagonista della vicenda: quell'Hernando, o meglio,quell'Ibn Hamid. Un ragazzo sfortunato dalla nascita, su cui grava dal giorno in cui è stato messo al mondo in seguito a uno stupro, un marchio di indelebile cattiveria che lo perseguiterà in molte occasioni. Carico di bontà, intelligenza, cuore, e della sua inconfondibile fede musulmana si ritroverà a condurre un viaggio contro tutto e tutti. Non mancheranno le delusioni cocenti nè i momenti di gloria; il suo carattere solido lo aiuterà e a momenti gli si ritorcerà contro; si ritroverà a percorrere un sentiero verso la giustizia irto di incomprensioni e verità nascoste.
Di grande spessore è il tema principale di questo romanzo, vale a dire lo scontro tra musulmani e cristiani. Un argomento tanto storico quanto attuale che viene affrontato da un punto di vista differente da quello immancabilmente impavesato di pregiudizi e scetticismo. Inavvertitamente Falcones attraverso la figura di Hernando riuscirà ad aprire gli occhi al lettore di fronte alla realtà: basandosi su dati storici oggettivi l'autore fa capire quante ingiustizie si siano ritrovati a subire i musulmani, coloro che tutt'ora vengono visti con immancabile disprezzo; ingiustizie inferte proprio dai cristiani e dalla Chiesa particolarmente, da sempre legata alla corruzione e al denaro ma al contempo desiderosa di sfoggiare falsa misericordia.Un tema delicato su cui questa lettura porta a riflettere.
Particolare e inaspettato il finale. A caldo una piccola delusione ma, in realtà,parte indispensabile del romanzo che cela al suo interno il vero messaggio del libro. Hernando non abbandona la sua sposa cristiana: decide di non rompere un legame che nasconde un grande significato per lui da sempre favorevole alla convivenza di quelle religioni tanto contrastanti e tanto sovrapponibili.. Un'unione che non può che simboleggiare quanto concreta sia la possibilità di vedere un giorno cristiani e musulmani avvicinarsi,sempre più, fino a convivere,rispettarsi,fondersi per ruotare insieme attorno al loro punto di confluenza.
Leggendo "La mano di Fatima" non mancheranno i brividi, pronti ad attraversare la schiena..
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Consigliato a chiunque abbia letto "I pilastri della Terra" o "La cattedrale del mare", entrambe opere di grande valore e accostabili a "La mano di Fatima" per contenuto e stile. Oserei aggiungere che,forse, quest'ultima opera di Falcones ha qualcosa in più ripetto alle altre due appena citate: significati intrinsechi di grande valore che pochi altri tomi possono vantarsi di celare al proprio interno.
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Nadiezda Opinione inserita da Nadiezda    14 Marzo, 2013
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L’amuleto contro il male

Tempo fa avevo letto questo libro, ma non ero riuscita a recensirlo, non perché non mi fosse piaciuto, ma perché mi aveva lasciato così tante emozioni che non ero riuscita ad esprimerle a parole.
Bisogna ammettere che non è un libro veloce, si tratta di un vero e proprio mattoncino da 911 pagine però sono passate velocemente perché la storia colpisce nel profondo ed incanta il lettore.
Falcones unisce la complessità narrativa ad una storia ricca e densa di avvenimenti.
La trama è molto lunga ed allo stesso tempo molto affascinante.
Il romanzo si basa su diversi sentimenti come: amore, odio e vendetta.

Ora passiamo alla trama.

Siamo nel regno di Granada nell’anno 1568 i moriscos, costretti dai cristiani, devono iniziare a venerare un dio in cui non credono.
Tutto ciò porta ad una rivolta sanguinaria, una delle tante guerre religiose.
Veniamo a conoscenza di Hernando, un quattordicenne di origine mista. La sua vita è difficile, ma con l’arrivo della guerra arriva anche l’opportunità di dimostrare le sue capacità.
Hernando salverà una donna, Fatima e suo figlio, proprio con questo gesto riuscirà a conquistare la stima di cattolici potenti, ma anche la gelosia di un nobile e del suo padrino.
Hernando si innamorerà della giovane donna che ha salvato, però il loro sarà un amore travagliato ed ostacolato da tutto e da tutti.

Di sicuro non è il primo libro che narra vicende politico-religiose e storie d’amore piene di vicissitudini, ma il modo in cui le espone riesce ad incantare il lettore e far si che la lettura sia più fluida e veloce anche se le pagine sono molte.

Che altro dire?
Si tratta di un romanzo storico molto avvincente e storicamente fedele ai fatti realmente accaduti.
Anche se alcune parti le ho trovate un po’ lente ed ostiche mi sento di consigliarvelo.

Buona lettura a tutti!

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spanish77 Opinione inserita da spanish77    09 Febbraio, 2012
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MERAVIGLIA ED INCANTO

Assolutamente nulla da invidiare a "I Pilastri della terra"; addirittura superiore per ambientazione storica , a mio parere. Atmosfere rarefatte e dimensioni quasi magiche in quella terra che è incanto allo stato puro. Il triangolo Siviglia , Cordoba e Granada rappresenta, non solo l’essenza della Spagna, ma da sempre il crocevia di tutte le culture che hanno attraversato la penisola. L’essenza andalusa nasce da una mescola di varie razze ed il retaggio culturale di quei territori rispecchia la ricchezza di tali unioni. È proprio all’interno di questo contesto storico-culturale che si sviluppa la storia di Ibn Amid / Hernando e degli altri protagonisti della vicenda. Come nella Cattedrale del mare, la storia proposta da Falcones , è lunga , tortuosa, a volte sembra quasi infinita. Il destino del protagonista principale , il buon Hernando, è in continua evoluzione; fortuna e mala sorte, si inseguono e s’aggrovigliano in continuazione. Tuttavia c’è qualcosa in questo personaggio, forse i suoi buoni propositi e la sua bontà d’animo o forse quegli occhi chiari che pur non vedendoli, aleggiano sul lettore dalla prima all’ultima pagina, che fa sì che si parteggi per lui ogni qualvolta il fato gli è avverso; si è quindi inevitabilmente portati ad odiare tutti i suoi avversari che brutalmente lo bersagliano senza tregua. L’autore ricostruisce sapientemente un periodo di turbolenta storia spagnola, mostrandoci come già allora , cattolici, mussulmani ed ebrei , si scontrassero brutalmente facendo sì che la falsa causa religiosa celasse le motivazioni ben più materiali radicate dietro tali contrapposizioni. La Mezquita di Cordoba è un’altra protagonista assoluta della storia in quanto vicende emozioni e sensazioni le girano intorno in modo vorticoso; essa rappresenta una sorta di talismano da cui lo stesso Hernando trae la forza per affrontare tutte le difficoltà che gli si presentano dinanzi. Sì, durante la lettura di alcuni passi che descrivevano la Mezquita , ho chiuso gli occhi e mi sono ritrovato al suo interno , vagando per le sue lunghe ed interminabili file di archi ; ed ero leggero , ed ero estasiato. Un capolavoro…..

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Ettore77 Opinione inserita da Ettore77    04 Gennaio, 2012
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Ottimo romanzo

Un romanzo davvero interessante. Narra di un evento storico conosciuto (la cacciata dei moriscos) ma forse non così profondamente e soprattutto parla di un argomento davvero attuale come la convivenza di varie religioni. E così possiamo scoprire attraverso le vicende del protagonista (Hernando/Ibn Hamid) quanto vicine potrebbero essere le religioni se non cadessero regolarmente nel “fondamentalismo”.
La storia è raccontata bene ed ha un ottimo ritmo. All’inizio può risultare complessa la gestione dei nomi visto che i moriscos hanno un nome cristiano ed uno mussulmano, ma superato questo scoglio iniziale direi che la lettura è molto scorrevole. Interessante l’ambientazione ed il fatto che il sostenitore della convivenza tra le due religioni sia proprio un ragazzo nato da un sopruso di un religioso sulla propria madre.
Un altro ottimo romanzo per Falcones dopo la Cattedrale del Mare.

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Mephixto Opinione inserita da Mephixto    21 Novembre, 2011
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Indimenticabile

In un unico respiro, questa è la sensazione che ho avuto leggendo questo splendido romanzo che ritengo stupendo.
Chi crede che l'essere umano è inteligente si sbaglia e leggendo queste pagine si renderà conto che nella storia del uomo e delle religioni cambia solo lo scenario ma gli errori rimangoo sempre gli stessi.
Perchè l'uomo riesce sempre a perdere l'occasione per smentirsi?
Hernando è un vero eroe, splendido il suo rapporto con le due fedi e i suoi sentimenti. Leggendo queste pagine e come vivere uan vita intera in un epoca che per quanto lontana rende i drammi di Hamid Ibn Hamid attualissimi. Lo sforzo profuso durante una vita i sacrifici e le piccole gioie di questo Moriscos sono coinvolgenti appasionanti e indimenticabili.
La lettura scorre veolce sotto i tempi dettati da Falcones, che con Maestria ti porta alla fine del libro senza veramente lasciariti il tempo di renderti conto che sei alla fine.
Falcone ti fa vivere al spagna di fine 1500 in un modo unico e quasi come aver viaggiato nel tempo o aprire una finestra sul passato.
Bravo a Falcones che ha trovato il ritmo il fascino per far si che i suoi libri rimangano nel cuore di chi li legge !

Consigliatissimo

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MATIK Opinione inserita da MATIK    03 Dicembre, 2010
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Piacevolissima lettura

"La morte è una lunga attesa".
"Non sapeva se il faqih fosse in grado di capire qual era il suo sogno: educare i suoi figli alla conoscenza delle due culture, nel rispetto e nella tolleranza".
Bellissimo questo romanzo che ci fa immergere in una pagine della storia drammatica dove un popolo i "moriscos" venivano scacciati, ostacolati, respinti, soppressi, offesi continuamente dai "cristiani", si parla dell'intolleranza tra due religioni, tra due modi diversi di concepire la fede ed il rapporto con Dio, voler cancellare gli usi e i costumi e le tradizioni di uomini e donne perchè credono a un'altro testo sacro il Corano.
Un romanzo che ci avvicina ad un popolo ed ad una religione diversa dalla nostra, che è presente ormai nel nostro quotidiano, è così difficile la tolleranza ed il rispetto verso gli altri, è un libro attualissimo visti i conflitti che ci sono ad oggi in tutto il mondo perchè la gente crede in un Dio diverso!
Non avrei mai voluto lasciare il protagonista Hernando avrei ascoltato dalla mani dello scrittore ancora tante e tante altre storie ancora....purtroppo il libro è terminato ma è stata una piacevolissima lettura.

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Per chi ama i romanzi storici come me!
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phoebe1976 Opinione inserita da phoebe1976    22 Giugno, 2010
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Tanti sapori fanno un buon piatto unico?

Ildefonso Falcones, già autore de "La cattedrale del mare", è un buon intrattenitore. Scrive bene, contestualizza le sue storie e c'è sempre molto da imparare dai suoi libri. Lancia sempre interessanti spunti storici, artistici, culturali, leggere le sue storie è appassionante e divertente. Ma allora, cosa manca?
Perchè se è vero che i suoi tomi sono lunghi, è vero anche che leggerli non dovrebbe essere una fatica.
Forse il suo difetto è la densità di fatti, strade, argomenti. E' il rutilare di eventi, personaggi, disgrazie, meraviglie che rende l'opera TROPPO lunga e prolissa, lasciando nel lettore un'unica domanda: ma quando finisce??????

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Gabriella79 Opinione inserita da Gabriella79    30 Aprile, 2010
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- 15 pagine e sono sconvolta

Mancano 15 pagine alla fine, ero preparata al finale e vissero tutti felici e contenti, o al massimo muoiono tutti all'improvviso, e invece no, alle ultime 15 pagine tutto il libro si stravolge, inatteso, originale, da tensione, da imprecazione mentre lo si legge... Mitico Falcones. Per chi ha letto i pilastri della terra e mondo senza fine ha commentato che i personaggi del secondo ricordano i personaggi del primo, nonostante la differenza di trama.
In questo caso falcones inventa nuovi personaggi, in cui gli eroi non sono mai profondamente e semplicemente eroi, ma esseri umani, ti verrebbe voglia di entrare nella storia e prenderli a schiaffi, o dirgli le verità nascoste. Umanissimo libro.
Ammetto che nelle descrizioni storiche è stato molto difficile non saltare frasi intere, più interessata al romanzo che allo storico, ma 10 e lode a Falcones, un altro ottimo romanzo che mi ha inchiodata alle pagine, in qualsiasi luogo io mi trovassi.
Consiglio: se vi trovate a volerlo leggere, non vi scoraggiate al primo capitolo, proseguite, e poi buona lettura!!

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la cattedrale del mare
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vale81 Opinione inserita da vale81    29 Aprile, 2010
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Un altro gran bel libro...

La lettura di questo secondo romanzo di Falcones è stata molto più lenta rispetto a quella del primo....l' ambientazione sia storica che geografica è molto complessa e pertanto la lettura richiede un ' attenzione costante.Il tema è davvero toccante ma ciò che mi ha sconvolta di più è stato il fatto che, nonostante siano passati circa 4 secoli, si continua a far guerra per gli stessi motivi....ma nel 2010 siamo davvero così evoluti??
Tornando al romanzo, la storia è molto avvincente e non mancano i colpi di scena, una costante anche de "La cattedrale del mare".La ricostruzione storica del racconto è a dir poco divina.

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Romanzi storici
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kobe Opinione inserita da kobe    19 Aprile, 2010
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Pesante

Dopo aver divorato "La cattedrale del mare" in 4 giorni, per finire questo ho impiegato 4 mesi!!
Niente da dire sulla ricostruzione storica, molto ben fatta, dettagliata e ricca di particolari tutti fin troppo documentati, ma il racconto è tedioso, pesante e si fa davvero fatica a terminare. Più che un Romanzo storico...una Storia romanzata!
Il tema del confronto-scontro tra Cattolicesimo e Islam è quanto mai attuale e mi ha colpito scoprire che ci sono teorie (fondate su documenti storici) secondo cui nel XVI secolo la comunità di moriscos andalusa fece un tentativo di falsificare alcune reliquie per avvicinare le due Fedi.
Ciononostante, non mi è piaciuto granché e non ho memoria di un libro che ho fatto così fatica e finire.
Se non siete amanti sfegatati della Storia (con la "s" maiuscola), lasciate perdere.

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Solo a chi ama MOLTO la Storia.
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Opinione inserita da Guiducci Lorenzo    16 Aprile, 2010

Drammaticamente attuale.

Dei suoi due romanzi senz'altro "La cattedrale del mare" mi sembra migliore, ma anche questo non e' male. Se si riesce ad arrivare in fondo ad un libro cosi' grosso vuol dire che qualcosa di buono ha. Ottime ricostruzioni storiche che scorrono su di un tema purtroppo attuale piu' che mai, la convivenza tra cristiani e arabi. Nella fase centrale ha momenti un po prolissi e meno avvincenti, ma si rifa' con le ultime 150 pagine piu' che avvincenti. Nel rapporto di gradibilita' tra la sua prima uscita e questa, vale lo stesso discorso che si e' fatto con Ken Follett tra "I pilastri della terra" e "Mondo senza fine".

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La cattedrale del mare- Il medico di Saragozza- I pilastri della terra- Mondo senza fine- Medicus-
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andrea70 Opinione inserita da andrea70    10 Gennaio, 2010
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Più romanzo storico che d'avventura

Ildefonso Falcones ama costruire romanzi che abbiano una ambientazione storica ben definita e credibile. Il filo generale degli avvenimenti è assolutamente vero e documentato o comunque plausibile. In mezzo a questo l'autore inserisce i personaggi di fantasia e le loro vicende.
Un bel lavoro che però in questo caso perde un pò di freschezza, la trama risulta più pesante , ci sono meno colpi di scena , meno fantasia appunto, che non nella "Cattedrale del mare" . Qui tutto incede più lento , la parte storica e descrittiva prende spesso il sopravvento sull'avventura e in qualche caso rischia di soffocarla.
Rimane una lettura interessantissima e comunque piacevole, una ricostruzione storica di accuratezza estrema , ma che nel "racconto" manca spesso di mordente, di vivacità.

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Opinione inserita da marco70    06 Gennaio, 2010

un romanzo storico rigoroso

Gli scontri fra civiltà diverse, fra religioni diverse non sono una caratteristica della nostra epoca ma hanno attraversato come un lugubre filo nero tutta la storia moderna.Fra la metà del 1500 e l'inizio del 1600 si è consumato in Spagna, allora la prima potenza d'europa, un terribile scontro religioso che ha portato come conclusione alla deportazione di un popolo che abitava in quelle terre da diversi secoli e che fino allora aveva tranquillamente convissuto con i cristiani. La parte romanzesca di quest'opera è forse la meno interessante ( alcune invenzioni narrative come l'incontro sulle coste africane fra Fatima, Hernando e Rafaela e il successivo rientro in Spagna appaiono poco convincenti ) ma bisogna essere grati a Falcones per avere ricostruito un'epoca storica in apparenza lontana da noi con competenza e precisione.I lettori che hanno rimproverato l'eccessiva lunghezza di certe parti poco spettacolari dovrebbero capire che l'importanza di quest'opera è proprio la lomtananza da certi inutili romanzi alla Ken Follett. Hernando è un personaggio inventato ma è il simbolo di tanti uomini colti, miti, tolleranti che sono stati travolti e triturati dalla storia ieri come oggi. Purtroppo a vincere sono sempre i fanatici alla Filippo re cristianissimo di Spagna.

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A chi ama romanzi che descrivono un'epoca storica con precisione e competenza'eccessiva lunghezza di certe parti
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Opinione inserita da Angioletta    06 Gennaio, 2010

Poco avvincente

La lettura è poco scorrevole e ancor meno avvincente, niente a che vedere, secondo me, con "La cattedrale del mare".
Il frequente ricorso al flashback e alla narrazione di eventi storici, solo marginalmente legati alla vicenda, rallentano l'incedere della vicenda che, quindi, non cattura mai fino in fondo.
Nonostante il contenuto sia interessante e attuale, non coinvolge e cattura mai fino in fondo. Peccato!

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Opinione inserita da Lisa    29 Dicembre, 2009

un altro capolavoro di Falcones

Un altro romanzo capolavoro di Falcones ambientato questa volta tra il '500 ed il '600 nell' Andalusia devastata dalle guerre di religione tra cattolici e musulmani. Un solo protagonista e moltissimi personaggi intorno a lui, un intreccio complicato ma per nulla macchinoso e mai scontato. Un' ambientazione affascinante ed un ritmo incalzante che non permette di riprendere fiato per tutta la durata della lettura.

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La Cattedrale del Mare
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