La cattedrale del mare
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Folletcones
La prima tiratura è stata di 85.000 copie. Lo si legge nella copertina. Sì, l'editore ha visto un Follet-simile.
A parte la somiglianza con tale romanzo... devo dire che è molto gradevole.
E poi... cosa vogliamo al giorno d'oggi? Dopo che Il cacciatore di aquiloni ha fatto successo... avete visto che libri sono usciti?
Una buona parte delle novità trattano di afgani ed hanno la copertina simile a quella del romanzo originale.
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Non male
Discreto romanzo storico. La storia, ambientata quasi totalmente nella Barcellona del 1300, è ricca di accadimenti ed è in certi passaggi coinvolgente. L'accurata ricostruzione storica ha il merito di far conoscere al lettore usi e costumi del tempo che spesso stupiscono. Per quanto mi riguarda il romanzo paga lo scotto del confronto con "Q" di Blissett, mio personalissimo ma inavvicinabile termine di paragone per il genere in questione. In ogni caso consigliato.
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Un popolo che vibra e palpita
Nella Barcellona del XIV secolo, nell’epoca di massimo fervore commerciale e bellico della Catalogna impegnata nel dominio del Mediterraneo, nel cuore del quartiere nascente della Ribera, viene innalzato uno degli edifici più belli della città, massima espressione del gotico catalano: la chiesa di Santa Maria del Mar, fortemente desiderata dal popolo che partecipò con ogni mezzo ( i più ricchi con donazioni in denaro e i più poveri con il loro lavoro) alla sua costruzione, in contrapposizione alla cattedrale in contemporanea fase di edificazione, sede episcopale ufficiale, riservata principalmente all’alto clero ed alla nobiltà. All’ombra di Santa Maria del Mar, si snodano le vicende di Arnau, il personaggio principale del romanzo, la cui vita si intreccia alla Storia nel periodo che va dal 1320 al 1384. In quest’epoca di forti contrasti, in cui si assiste alla grande crisi del feudalesimo e all’inevitabile avvento della nuova borghesia legata ai traffici commerciali, assistiamo alle alterne vicissitudini del protagonista, tra rischiose fughe, fiere battaglie, drammatiche pestilenze, conquiste e rovesci sociali, violenze e soprusi, orrende torture, ipocrisie e perfidie ma anche amicizia e lealtà, amore e passione.
Una implacabile lotta tra un bene ed un male ad alta definizione, rappresentati senza sfumatura alcuna in un mondo dove il cattivo, bieco e corrotto, è veramente cattivo e dove il buono, incessantemente probo e perseguitato, lo è in ogni sua piu’ intima fibra. Un libro sicuramente di diversione ed intrattenimento, volutamente poco riflessivo nell’addentrarsi in profondità nella psicologia dei personaggi ma che ha il grande pregio, adottando come fonte documentativa le “ Cronache di Pietro III il Cerimonioso”, di ricostruire attendibilmente in un veritiero spaccato di vita medioevale, l’animo di un popolo orgoglioso e fiero come il popolo catalano.
Nel suggestivo contesto di una città da sempre feconda in libertà ed accoglienza, ricca di ammaliante fascino, la struttura narrativa semplice e scorrevole e i continui colpi di scena, l’espediente di capitoli che sovente si chiudono in punti nodali dell’azione, gli straordinari personaggi che circondano il protagonista insieme a tutto un popolo che vibra e palpita con sorprendente calore e colore, in una esplosiva miscela di realtà storica e fantasia, ci induce ad attraversare un dedalo di turbinosi avvenimenti che apre la via ad una inevitabile partecipazione.
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Ma come si fa a chiamare romanzo storico?
Ho comprato questo libro perché mi aspettavo un bel romanzo storico, pieno di vita, palpiti, emozioni... che delusione! Questo romanzo è noioso, l'insieme storico sembra stargli appiccicato addosso come una pezza ad un vestito già malconcio. Non ho ancora capito come hanno potuto definirlo un capolavoro! Anche i personaggi sembrano dover eseguire delle azioni, ma sono poco reali e quindi il lettore procede nella lettura senza sentire grande trasporto.
Speravo meglio.
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