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Unico
È possibile scrivere un libro immedesimandosi totalmente nel personaggio, al punto tale da operare una specie di transfert arrivando a pensare, a parlare, fors' anche ad effettuare movimenti e provare le stesse sensazioni di colui del quale si sta scrivendo? Leggendo Memorie di ...Adriano della Yourcenar non si può che dire di sì. La sensazione più incredibile, con lo scorrere della pagine, è proprio quella di dimenticare che, chi sta metaforicamente parlando nel libro, è un vero personaggio storico vissuto quasi duemila anni fa, in una alterazione temporale che ci porta a vivere nella sua epoca riuscendo allo stesso tempo spontaneamente ad attualizzare il personaggio. Tutto ciò è dovuto all' immensa abilità dell' autrice che ad una conoscenza oserei dire maniacale del periodo storico in questione unisce una capacità di analisi talmente minuziosa da presentarci quest'uomo nella completezza di tutte le sfaccettature che lo caratterizzano. L' imperatore Adriano scrive una lettere al suo nipote adottitivo e futuro successore Marco Aurelio, un escamotage per rivivere la sua vita da semplice suddito nato nella periferia dell' impero fino alla scalata alla massima onoreficenza. Adriano è un sovrano illuminato, in un' epoca dove violenza e sopraffazione sono la regola (ma quale epoca è immune da ciò ? ), egli ha un solo immenso e difficilissimo obiettivo. assicurare la pace e la prosperità nel suo regno creando le condizioni ideali per dar vita ad una rinascita anche culturale ed artistica. Un compito immane che spesso si scontra con quella che oggi chiameremmo real-politik, ma che l' imperatore riesce comunque a non derogare mai durante il periodo del suo regno. In tutto questo si intrecciano le sue vicende personali, il suo umanissimo bisogno d'amore, i suoi altrettanto terreni dubbi, il suo rapporto via via sempre più stretto col concetto di morte, e questo convivendo con una carica considerata divina che sente tale non in termini di comando, ma soltanto quando intellettivamente riesce a raggiungere la completa armonia del suo pensiero con la bellezza del mondo che lo circonda. Giustamente è stato rilevato che la figura di Adriano si staglia in un periodo di passaggio tra la fine del paganesimo e lo sviluppo del cristianesimo, in un momento senza condizionamenti dove uno spirito libero ed acuto come il suo può liberarsi completamente, e nella lettura si coglie esattamente questo aspetto come se la Yourcenar nel suo trasfert, fosse riuscita anch' essa a liberarsi di tutte quelle sovrapposizioni accumulatesi nei secoli che volenti o nolenti condizionano la nostra esistenza. Un libro non facile, elitario e bellissimo al tempo stesso, un' autrice incredibile che ci fa porre per l' ennesima volta l' ormai stucchevole domanda : Possibile che in questi anni nella lunga teoria dei Nobel non ci fosse posto per lei?