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Lorenzo Falcò in missione a Parigi.
"Sabotaggio" è il terzo noir della serie dedicata da Pérez-Reverte al protagonista Lorenzo Falcò, un ex trafficante di armi, spia dei franchisti spagnoli: un avventuriero senza scrupoli, bello, elegante, donnaiolo, schierato per soldi più che per convinzione ideologica. Siamo negli anni della guerra civile spagnola, il governo repubblicano di ispirazione marxista vacilla travolto dall'insurrezione militare di destra, guidata dal generalissimo Franco. Un influente capo dei servizi segreti, noto come l'Ammiraglio, affida a Falcò un'importante missione, questa volta in Francia: il compito è duplice, eliminare un importante scrittore, Leo Bayard, fervente comunista, aviatore provetto ed autore di incursioni aeree sul territorio spagnolo, e, contemporaneamente, fare in modo che una grandiosa opera di Picasso ("Guernica") non venga esposta all'Esposizione Universale di Parigi. Falcò parte e, già in vagone letto del treno per Parigi, passa una notte a luci rosse con due americane conosciute poco prima: le incontrerà di nuovo a Parigi, ed avrà modo di esercitare le sue impareggiabili doti di seduttore. Ma il compito affidatogli è ben altro: riuscirà, spacciandosi per collezionista d'arte, a incontrare sia Leo Bayard ed una sua amica, la fotografa Eddy Mayo, sia Picasso, che arriverà a fargli un ritratto. Parigi non è un posto tranquillo. Il governo guarda con simpatia i repubblicani spagnoli, mentre in città proliferano spie russe, naziste e fasciste, in un susseguirsi pericoloso di azioni di spionaggio e controspionaggio. Falcò è un esperto del mestiere, si finge simpatizzante di sinistra, guadagnandosi le simpatie di Bayard, e, nel frattempo, riesce, con un'azione delittuosa e con lettere e documenti falsi, a convincere chi di dovere che Bayard è una spia al servizio dei franchisti, condannandolo quindi ad una sicura eliminazione. Falcò deve anche sfuggire ad un attentato, gettandosi nella Senna, ma trova il tempo ed il modo di corteggiare e conquistare un'affascinante cantante nera. La trama è molto complessa, ricca, soprattutto nel finale, di colpi di scena, che confermano il doppiogiochismo di certi personaggi, ritenuti integri e ben schierati. Il nostro riesce anche a danneggiare l'opera di Picasso, che l'artista riuscirà in extremis a riparare e ad esporre, sia pure con ritardo, all'Esposizione Universale.
Il racconto è intrigante e tiene con il fiato sospeso, ambientato in un contesto drammatico, dove i principali personaggi si guardano costantemente le spalle e temono amici e nemici, sempre all'erta e con la pistola in tasca. Nel finale, un accenno a quell'Eva Neretva, la leggendaria spia sovietica del precedente romanzo della trilogia ("L'ultima carta è la Morte"), scomparsa nel nulla, l'unica donna per la quale Falcò abbia provato e provi ancora inusitati sentimenti di tenerezza.
Numerose le celebrità che appaiono nella narrazione: su tutte Picasso in persona, nel suo studio, e Marlène Dietrich, in tutto il fascino e l' enigmatica bellezza di donna irraggiungibile. Una vera perla il suo fuggevole incontro con Falcò, in un night, ed un sorprendente bacio rubato. La critica ha voluto riconoscere nomi famosi in altri personaggi, ad esempio in Eddy Mayo la fotografa Lee Miller, allieva di Man Ray, in Bayard lo scrittore comunista André Malraux e in un manesco amico di Bayard, l'americano Gatewood, addirittura Ernest Hemingway.
Pérez-Reverte è un maestro nella letteratura di spionaggio, il ritmo è sempre incalzante, la descrizione della Parigi del 1937 è ben documentata e precisa: una città in pieno fermento intellettuale alla vigilia di una guerra devastante, ove può succedere tutto ed il contrario di tutto, in un crescendo di tensioni, azioni delittuose e colpi a sorpresa.
Per gli appassionati del genere, un romanzo da non perdere.