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COME UN QUADRO DI BRUEGEL
Leggere un suo libro dà la stessa sensazione di contemplare un quadro di Bruegel. Una miriade di personaggi piccoli, che sembrano tutti della stessa importanza, quasi tutti uguali, ma, più osservi il quadro, più ognuno di loro ti colpisce per un particolare e lo ricordi, durante la lettura, seguendone l’evoluzione, sia personale, sia nel contesto, storico e sociale, in cui il personaggio è inserito. Questo è il terzo libro della saga storica di Kingsbridge ed è forse quello che mi è piaciuto meno dei tre, forse perché l’ho trovato molto, troppo incentrato sulle guerre di religione, mentre nei primi due avevo preferito seguire il filo di vicende più personali. I libri storici di Ken Follett sono così: affollati, intensi, lunghi. E quando li leggi ti vedi proprio catapultato nel mondo medievale, ti ritrovi in un’atmosfera dalle tinte calde, con gli stessi colori della copertina, un lume di candela intenso. Le vicende che mi sono piaciute di più sono quelle di Ned e di Margery, fino alla vecchiaia di Ned. Tutte le altre storie intrecciate purtroppo mi sono scorse sotto gli occhi senza lasciare un grande segno.