Dettagli Recensione
Leggerezza
La parola chiave che mi viene in mente per descrivere questo romanzo è “leggerezza”; leggerezza non nel senso di superficialità ma nel senso di dolcezza, ironia e piacevolezza.
Scritto da Nancy Mitford e pubblicato nel 1945, subito dopo la fine della seconda guerra, racconta la vita e soprattutto le avventure sentimentali di una ragazza appartenente ad una numerosa ed eccentrica famiglia dell’aristocrazia inglese, Linda Radlett.
La voce narrante tuttavia non appartiene a Linda ma a sua cugina Fanny, ragazzina abbandonata dai genitori dopo la separazione e cresciuta dalla zia Emily, una sorella della madre di Linda e della madre di Fanny. Il racconto di Fanny è estremamente ironico e pungente, soprattutto quando descrive la condizione della donna di quell’epoca e di quel mondo, una donna in ogni caso ricca e privilegiata, ma ancora incasellata in uno specifico e ben delimitato ruolo. Inoltre la penna di Mitford riesce a descrivere brillantemente una classe sociale eccentrica e originale, con pregi e difetti ma che sicuramente è in grado di ridere e sorridere di se stessa.
Linda è una bella ragazza piena di sentimento e voglia di vivere; ha grandissima fretta di tuffarsi finalmente nella vita adulta, di appagare e realizzare il suo scopo in questo mondo: innamorarsi e sposarsi. D’altronde, si sa, la vita di una donna ruota tutta intorno a questo punto, a Linda è stato impedito di studiare e di pensare a qualunque altro tipo di realizzazione personale: una brava ragazza deve pensare solo al futuro marito e al formare la sua famiglia. Ma cosa succede se si fallisce al primo colpo? In effetti non è così semplice e scontato centrare perfettamente l’obiettivo al primo tentativo, soprattutto per le persone estremamente sensibili, sentimentali e ingenue come Linda. Quale sarà dunque il suo destino? Riuscirà a trovare il vero amore e la felicità?
“Non so bene perché, ma in qualche modo sentii che Linda era stata nuovamente ingannata dalle sue emozioni, che quell’esploratrice del deserto aveva visto solo un altro miraggio. C’era il lago, c’erano gli alberi, i cammelli assetati erano scesi ad abbeverarsi sul far della sera; ma ahimè, le sarebbe bastato avanzare di qualche passo per ritrovare lo stesso deserto di prima.”
In conclusione quindi si tratta di un romanzo piacevole e brillante, i cui punti di forza sono costituiti sicuramente dall’ironia e dall’effervescenza ma attraverso il quale si vogliono portare all’attenzione del pubblico anche questioni più profonde, che si celano sotto una maschera di apparente superficialità.
Indicazioni utili
Commenti
3 risultati - visualizzati 1 - 3 |
Ordina
|
3 risultati - visualizzati 1 - 3 |