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Miseria e nobiltà
Romanzo d'avventura ambientato nel sud di una Francia ottocentesca devastata dal colera. Ne è protagonista Angelo Pardi, giovane ufficiale degli Ussari in fuga dal Piemonte per attività eversiva. Già perché Angelo è un rivoluzionario, intriso di ideali risorgimentali e nobili ideali cavallereschi. Nelle sue pellegrinazioni fra le città ed i villaggi provenzali incontra una donna, Pauline de Theus, marchesa e compagna del protagonista per una buona metà del racconto, incontrata in una delle fasi del romanzo in cui il protagonista è costretto a rifugiarsi sui tetti di Manosque per fuggire alle ire degli abitanti che lo scambiano per untore e coleroso. La loro relazione rimane sì platonica ma comunque raggiunge un livelli di intimità e confidenza importanti. Di fronte a loro il colera, il volto oscuro ed onnipresente del racconto, volutamente reso grottesco ed amplificato nei suoi effetti sulla popolazione dal narratore (storicamente fu molto meno devastante di come viene raccontato) proprio per significarne il valore simbolico. Si ammalano di colera tutti coloro che ne hanno paura e che vivono nell'egoismo e nel cinismo. E' dunque il simbolo di una società moralmente malata, a cui si contrappongono Pauline e Angelo, che ne rimangono o indenni (Angelo) e ne guariscono (Pauline) proprio perché i loro sentimenti e ideali sono puri ed incontaminati.
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Non ho mai letto questo autore ma mi interessa molto. Questo forse però non è il libro ideale con cui cominciare (o mi sbaglio?).