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La canzone di Achille
 
La canzone di Achille 2022-07-01 12:29:49 siti
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
siti Opinione inserita da siti    01 Luglio, 2022
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De amore 2.0

Romanzo di esordio della docente statunitense, ormai consacrata agli allori dopo questa sua prima pubblicazione del 2011 con la riconferma di “Circe”(2018), vincitrice fra l’altro proprio con l’opera prima del premio Orange Prize, oggi altrimenti noto come Women's Prize for Fiction.

Si tratta di una rilettura dell’epos, una riscrittura mitologica, così viene definita la nuova tendenza della narrativa contemporanea, che vede editi lavori come “ Le Nuove Eroidi” (autrici varie, tra le tante V. Parrella, M. Murgia, T. Ciabatti, per citarne solo alcune), anno 2019, o se si vuole andare indietro nel tempo, 1983, “ Cassandra” di Christa Wolf o ancora il più recente “Il canto di Calliope” di Natalie Haynes o ancora “Il silenzio delle ragazze” di Pat Barker.

Si tratta, il più delle volte, di scritture appassionanti che mutuano il sentire contemporaneo per riproporre i miti e l'epos che tutti conosciamo. In questo caso alla base non solo l’Iliade ma anche l’Odissea e l’Eneide.

Il fulcro di questo romanzo è l’amore omosessuale che da elemento di sfondo, così nei poemi omerici, diventa invece il vero protagonista, affidato alla voce di Patroclo che canta appunto, novello Omero, la canzone di Achille. Chiaro è che i temi, le sensibilità, sono molto in linea con il rinnovamento dell’etica sessuale tuttora in atto e che questi stessi temi sono molto vicini al nuovo pubblico di lettori, preferibilmente giovani, che la moderna editoria chiama appunto Young Adult, lettori che contemplano in realtà giovani ma anche quarantenni, in una forbice abbastanza ampia.

Se la sensibilità adolescenziale o post adolescenziale è ormai un ricordo sbiadito, diventa più difficile trovarsi in sintonia con tale modulo narrativo al quale però si può riconoscere il rigore accademico nei contenuti. La lettura è piacevole e distensiva, permette il recupero di fatti studiati e magari dimenticati, accende la curiosità verso le fonti primarie. Una lettura non strettamente necessaria ma consigliabile nel rispetto delle proprie individualità di lettore.

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