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Sbarcare in Giappone
Una trasposizione narrativa dell'incontro-scontro tra due civiltà agli antipodi; questa può essere la prima succinta etichetta da apporre sulle millecento pagine del tomo scritto da James Clavell.
Cosa accadde nel lontano 1600 quando un mercantile olandese guidato da un intrepido pilota inglese dopo lungo peregrinare per mari alla ricerca di tesori da predare si arenò sulle coste giapponesi?
Si apre il sipario ad una narrazione fitta di volti, le cui storie si dipanano e si intrecciano come mille fili colorati di un kimono.
Il popolo nipponico è retto da un sistema feudale, piramidale e inflessibile, tuttavia avvezzo da decenni ad utilizzare la mediazione commerciale di spagnoli e portoghesi per potersi rifornire di materie prime provenienti dal mercato cinese. Eppure questi occidentali così diversi, così strani, resteranno sempre dei “barbari” agli occhi di chi li ospita.
Nulla accomuna le due civiltà, dalle consuetudini del quotidiano allo spirito religioso, dalla nutrizione al vestiario. Una filosofia di approccio alla vita del tutto sconosciuta ai marinai europei che sbarcano per la prima volta sull'arcipelago.
Straniamento e stupore sia da un parte sia dall'altra alla vista di tanta diversità.
Tentativi di coabitazione forzati, ricerca di integrazione per sopravvivere ad un contesto socio-ambientale complesso da parte degli occidentali, mentre da parte degli asiatici ricerca di informazioni dettagliate su civiltà lontane e sconosciute e utilizzo dei naviganti esperti per primeggiare nella lotta per il controllo economico e politico del paese.
Il racconto prende le mosse agevole per poi procedere in un groviglio complesso di faide politiche e familiari, che ben rappresentano e contestualizzano il periodo storico, tuttavia l'esito è di notevole pesantezza per il lettore. Una sforbiciata avrebbe donato brio e velocità, soprattutto in alcuni passaggi di dialogo ridondanti e superflui al contenuto narrativo espresso.
Innegabile l'impegno profuso nella gestazione e nella stesura di un'opera così titanica con cui l'autore si impone esaustività nella fotografia storica e nel dettaglio sociale e politico.
Un viaggio letterario intrigante, importante, interessante.
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Commenti
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Ero già pronta a scontare lamia pena...
Bellissimo commento, come sempre.
Per quanto mi riguarda lo consiglio vivamente a tutti, è suggestivo!
Ricordo che ogni notte sognavo di essere nel Giappone feudale durante la lettura.
Ho sofferto un po' nella parte centrale per i motivi che ho espresso, tuttavia bisogna essere oggettivi e riconoscerne i pregi.
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