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GLI OMICIDI DELLE VASCHE DA BAGNO
Nel 1915, all'inizio della prima guerra mondiale, il caso di George Smith riempiva le pagine dei giornali. Ma chi era quest'uomo e cosa aveva fatto?
George Smith era uno psicopatico, ma grazie al suo fascino e alla persuasione era riuscito in pochi anni a sposare ben sette donne a derubarle e ad ucciderne tre nelle famose vasca da bagno.
Le donne, nei primi del Novecento, erano "in esubero" rispetto agli uomini per vari fattori, la mortalità infantile maschile era molto elevata e molti uomini andavano nelle Colonie. Una donna a ventitré anni doveva esser già fidanzata e a ventisette se non lo era, aveva dei seri motivi per cui disperarsi sulle future prospettive matrimoniale. Mentre a trenta si era senza alcuna speranza.
Nel Times non era difficile trovare dei veri e propri annunci per trovare un marito o una moglie.
Bessie Mundy aveva trentatré anni, era sola e aveva un aspetto molto proporzionato e un carattere tranquillo e docile e quando incontra Henry Williams si è lasciata persuadere senza troppi problemi e l'aveva sposato.
Alice Burnham aveva venticinque anni, era giovane più delle altre due donne, era bassa e un po' in sovrappeso, la sua famiglia non era agiata e aveva deciso di studiare per diventare un'infermiera. Quando conosce George Smith ne rimase molto colpita, lo sposa ma si allontana dai pochi parenti che aveva.
Margaret Elizabeth Lofty aveva trentasette anni e ben poche qualità per il mercato matrimoniale, non era ricca e lavorava come dama di compagnia, l'amore per John Lloyd la travolse tanto da scrivergli ben duecentoventi lettere.
Tutte e tre le donne morirono nella vasca da bagno apparentemente per motivi naturali.
Come potete intuire anche se i nomi sono diversi, i mariti delle tre donne precedenti sono in realtà un'unica persona.
Fu l'ispettore detective Arthur Neil, il primo che notò un collegamento tra i tre casi e aprì un'indagine dove coinvolse Bernand Spilsbury, il famoso patologo, per compiere le autopsie sui corpi delle donne uccise.
L'ispettore Neil, era un uomo ambizioso e coscienzioso, che voleva emergere da un ruolo di secondo piano in cui era e quindi stava proprio cercando un caso del genere affinché l'attenzione poggiasse su di lui e potesse aiutarlo nella sua carriera.
Bernard Spilsbury è un patologo inglese che divenne molto famoso per aver risolto dei casi molto complicati, è il padre della medicina legale moderna e divenne anche un perito giudiziario. Era un professionista molto preparato, autoritario e con molta personalità.
Il suo intervento al processo fu fondamentale per condannare George Smith.
I tre omicidi hanno delle caratteristiche in comune, le tre donne erano zitelle e si sono lasciate convincere facilmente a contrarre un matrimonio con un uomo quasi sconosciuto, furono portate in alloggi lontani dove c'era una vasca da bagno, era state visitare da un medico per una malattia minore e furono invitate a farsi un bagno mentre il marito era fuori casa.
Si pensa che George Smith abbia commesso l'errore di aver sposato tre donne in poco tempo e di aver agito nello stesso modo.
L'autrice si sofferma sia nel raccontarsi la vita delle tre donne uccise da Smith che sulla figura di Spilsbury, che diventa il vero e proprio protagonista del libro.
Inoltre ci spiega come la medicina legale entri a far parte di un processo e ne diventi la vera e propria prova regina per determinare la colpevolezza o meno dell'imputato.
Devo dire che nel corso della narrazione molti dettagli che ci vengono raccontati non erano così indispensabili e un po' hanno rallentato la lettura, anche se la narrazione per la maggior parte è molto interessante.