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La forza e la fragilità
Le strade di due adolescenti sono destinate a convergere in un mondo dove vige la legge della forza e dell'eroismo, dove il corredo di scudi e lance ti accompagna dalla nascita fino al campo di battaglia.
Eroe chi sopravvive, debole chi soccombe.
Uno dei giovani è l'audace e nerboruto Achille, promettente guerriero, bello ed intraprendente ma predestinato ad un futuro nefasto.
L'altro è Patroclo, costretto ad abbandonare la propria terra da giovanissimo, esile e titubante, lontano dai canoni che stigmatizzano un uomo destinato a gesta valorose.
Due giovani prima e due uomini dopo che sembrano rappresentare l'alfa e l'omega della virilità e del coraggio di cui si nutre l'intera mitologia. Eppure da queste due anime nasce una pianta dalle radici profonde, una connessione fisica e spirituale che solo la morte riuscirà a spezzare.
Quella proposta dalla Miller è una rivisitazione del legame tra i due greci, frizzante e emozionale,
piacevole lettura che va colta con leggerezza.
Una prima parte più avvolgente, ricca di dettagli su quelli che presumibilmente erano usi e costumi, scandita da un buon ritmo narrativo, retta da una tensione emotiva che cresce contestualmente al rapporto tra i due protagonisti; da contraltare una seconda parte dedicata al lungo assedio di Troia, il flusso degli eventi rallenta, predominano scene di battaglia come è giusto che sia, senza tuttavia tralasciare il vissuto finale dei due protagonisti.
Narrativa gradevole per ricordare i volti cardine delle gesta omeriche, per fare un tuffo nel mito lasciandosi trasportare dalla fantasia.
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