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e la morte racconta
La guerra, e l'olocausto viste dal punto di visto di una tedesca che in teoria starebbe dalla parte giusta della barricata. Liesel vede morire il fratellino su un treno mentre con la madre li sta accompagnando in una nuova famiglia che si occuperò di loro, perché lei non lo può più fare. Il dolore delle due perdite , l'arrivo della guerra, cos incomprensibile per una ragazzina, la solitudine si sopiscono solo quando può rubare libri. Non lo sa perchè lo fa, anzi all'inizio neanche li sa leggere e li scegli a caso. Ma questo atto la rende felice, viva, le fa scorrere il sangue nelle vene, Lei non è un ladra avida: ruba solo quello che le serve e si gode fino all'ultima lettera di quello che legge, Attorno a questa sua bizzarria intanto il mondo continua a scorrere. il nazismo si fa strada a gomitate, logorando anche la sua nuova famiglia. Ancora più la logora quando da lontano arriva un ebreo che chiede di essere nascosto. La famiglia non gli chiede il perché, solo apre le braccia e il cuore .In questa occasione i componenti della famiglia tirano fuori tutta la generosità di cui sono capaci, corrono rischi, si privano del poco che hanno e si rammaricano di non avere qualcosa in più da cedere. L'autore ha scelto di far raccontare questo romanzo dalla morte: una osservatrice imparziale, perché incapace di compassione o di antipatie. con la sua freddezza ci descrive quello che succede, lasciando a noi il compito di giudicare, giustificare o approvare.
Nel complesso il libro è abbastanza gradevole, forse un po'lento in alcuni passaggi, ma comunque interessante e coinvolgente.