Dettagli Recensione
L'ARTE E LA BELLEZZA
Una semplice ragazza, raffigurata con una cuffia azzurra e un drappo color oro a coprire la testa, il viso leggermente rivolto di lato, intenta a guardare qualcuno alle sue spalle, con un orecchino di perla ad illuminarle il viso, già intriso di una luce proveniente da destra della tela.
Chissà se il quadro sarebbe venuto così bello se a posare per Vermeer fosse stata un’altra fanciulla e non Griet, la domestica venuta a prestare servizio presso la sua famiglia qualche mese prima. Probabilmente sì ma la leggiadria, la semplicità e la raffinatezza che fuoriescono da questa tela ci fanno capire che tra i due c’è stata una complicità tale che il pittore sia riuscito a rendere preziosa e speciale una semplice fanciulla, merito anche del modo di fare di lei, timido e a volte impacciato con il quale riesce a conquistare la fiducia del padrone diventando sua assistente, aiutandolo nella macina dei colori, nella sistemazione degli oggetti, nella rifinizione dei particolari. d'altronde solo lei riesce a comprendere il significato profondo dei quadri del suo padrone. E’ l’unica donna della casa ad essere ammessa nel suo atelier, nemmeno la moglie Catharina ne ha il permesso.
Ed è proprio lei a sentirsi offesa quando scopre il quadro del marito: avrebbe voluto essere ritratta lei e non la domestica che per giunta indossa i suoi preziosi orecchini e peraltro sospetta che sia stata lei a rubarglieli. Nonostante il quadro non fosse che una commissione quasi da esibire come un trofeo per il ricco mecenate Van Ruijven che rimase incantato dal fascino gentile e fresco della giovane ragazza con cui aveva spesso tentato di approcciarsi fisicamente con i suoi modi viscidi e untuosi.
Sentendosi in colpa per aver creato c scompiglio, Griet scappa, sicura di voler cambiare vita. Chissà se c'è spazio nel suo cuore per Pieter, quel ragazzo che si è dimostrato sin da subito attento e premuroso nei suoi confronti.
La scrittura è talmente scorrevole che la storia si legge facilmente tutta d’un fiato, senza sosta.
Si può affermare che siamo di fronte ad un romanzo che ricostruisce un probabile retroscena di uno dei dipinti più famosi al mondo (Olio su tela – Jan Veermer, 1665. “Ragazza con il turbante conosciuta anche come “Ragazza con l’orecchino di perla”, conservato in un museo nei Paesi Bassi.) di cui non si conosce l’identità reale della ragazza dipinta ma Tracy Chevalier ne immagina la storia, contornandola di personaggi immaginari che avrebbero potuto sicuramente esistere e creare uno scenario perfetto di un pittore del 1600 con una passione per i ritratti, soprattutto femminili; un genio a volte incompreso ma estremamente attaccato al suo lavoro che non si lascia consigliare da nessuno se non in questo caso da Griet su cui esercita un fascino ammaliante tanto da convincerla a posare per lui più volte, in vesti non consone alla sua posizione, in atteggiamenti non adatti ad una donna di basso ceto sociale, ad indossare orecchini preziosi.
Decisamente abile nella scrittura, l’autrice riesce a catturare l’attenzione del lettore.
Lettura leggera, consigliata a tutti.
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Non ho mai letto questa autrice, ma il libro recensito penso meriti la lettura. La tua valutazione ne è la conferma.