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Il volto oscuro dello stalinismo
Romanzo claustrofobico, cupo, che ha il merito di gettare luce, fra i primi, sui processi politici degli anni 30 in Unione Sovietica, sulle tecniche che portavano alle confessioni fotocopia e in ultima analisi sulle logiche alla base della dittatura. Rubasciov, il protagonista che da carnefice si trasforma in vittima sacrificale fagocitata da Saturno (la rivoluzione) che mangia i suoi figli, è dapprima rinchiuso in un'angusta cella a ricordare gli eventi della sua vita da agitatore internazionale e poi soggetto a lunghi e logoranti interrogatori diretti da veri e propri torturatori di professione. Sullo sfondo l'onnisciente "Numero 1" (Stalin), mai citato per nome, che come un burattinaio è impegnato a liquidare tutta la vecchia guardia, accusando di trotskismo tutti coloro che direttamente o indirettamente non sono impegnati nell'edificazione del socialismo in un solo paese e sognano la rivoluzione internazionale. I richiami alla rivoluzione francese e a Danton nell'ultima parte del libro sono superbi.
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