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I missili V2
«Ho trascorso gli ultimi dieci anni della mia vita accanto al mare, pensò, sempre con l’odore dei pini nelle narici e il sapore di sale in bocca, ad ascoltare i gabbiani e a fissare la vastità del cielo.»
Siamo nel mese di novembre del 1944. La guerra è in corso e si sta fronteggiando su più versanti. Da un lato la Germania sta bombardando Londra con i nuovi V2, missili di ultima generazione, ancora instabili su alcuni fronti ma estremamente utili dall’altro stante il fatto che la testata da una tonnellata che li caratterizza è capace di viaggiare a tre volte la velocità del suono, dall’altro la Gran Bretagna sta studiando una offensiva per fermare il nemico germanico. Ad averli studiati e a contribuire a farli partire è Rudi Graf, ingegnere, che in quel di una cupa cittadina olandese occupata dai nazisti ne sovraintende i lavori e gli sviluppi. Non può far altro che obbedire, i bombardamenti sono ogni giorno più numerosi, il nemico deve essere abbattuto.
Al contempo, Kay Caton-Walsh, ufficiale ausiliario dell’aereonautica militare britannica e con una relazione con un uomo sposato suo collega di lavoro, scampa a un attacco V2 proprio mentre è con Mike. La sua posizione è adesso compromessa: il legame sentimentale è giunto al termine, quel rifiuto al seguirlo in ospedale è tanto crudo e duro quanto la necessità che lei se ne vada da Londra. Ecco perché il suo talento per la matematica si riscoprirà essere utilissimo; i missili tedeschi vanno fermati e quale miglior modo se non quello di intercettare le basi di lancio. Come? Individuandone con una serie di calcoli logaritmici e con un regolo la traiettoria di partenza sfruttando quell’unico punto debole plausibile…
Due fronti paralleli quelli di Rudi e Kay in cui nulla è come appare e in cui il vero e il falso, nonché la possibilità di fidarsi delle persone e delle informazioni giuste, sono concetti tanto labili quanto fragili. Due strade parallele che arriveranno a incontrarsi con la più amara delle verità.
«Spesso le cose più difficili da vedere erano quelle che avevi davanti agli occhi»
Quello proposto da Robert Harris è un elaborato corposo che non manca di toccare e conquistare il cuore degli appassionati di storia e del genere letterario. Il titolo è stato scritto dall’autore quasi interamente durante il lockdown imposto dalla pandemia Covid-19 per un lasso totale di quattordici settimane ma trae spunto e origine da una voce realmente esistita nella storia; quella di Eileen Younghusband ufficiale del Women's Auxiliary Air Force (WAAF) venuta a mancare nel 2016 e realmente impiegata nella missione belga per la determinazione delle traiettorie dei missili. Il tempo a disposizione per effettuare suddetti calcoli non poteva superare i sei minuti dai dati forniti dal radar in quanto soltanto questo breve lasso avrebbe potuto permettere agli aerei della RAF di colpire le basi mobili prima del loro spostamento da parte dei nazisti. Eileen fu tra le migliori calcolatrici di queste elaborazioni.
Robert Harris, con la sua solita e ormai consueta penna, riporta alla luce un dato storico radicato nel nostro passato e crea una perfetta sintesi tra realtà e finzione. Se da un lato siamo coinvolti da quella che è la vicenda che è portata avanti dalle voci narranti, dall’altro siamo affascinati e incuriositi da quello che rappresentavano questi missili e dal periodo storico esaminato.
La lettura è dunque estremamente piacevole, incuriosisce chi legge fornendogli al contempo gli strumenti necessari per una riflessione sulle molteplici tematiche trattate che vanno dal ruolo femminile nella guerra, ai preconcetti, ad una analisi da una diversa prospettiva di una parte del secondo conflitto mondiale forse meno nota.
Godevole e capace di solleticare la curiosità del conoscitore. Una riconferma della bravura dell’inglese.