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UN VIAGGIO NELLA PITTURA
Immaginiamoci tempi e luoghi in cui la pittura e l'arte non è apprezzata ovunque, o per lo meno ogni zona ha la sua arte e guai a oltrepassare quella porta, sopratutto se si era una donna.
Emily Carr, artista esistita realmente, lo ha provato in prima persona. Addirittura in Inghilterra le signore dovevano colorare con gli acquerelli, non come gli uomini che potevano usare anche la pittura ad olio e le lezioni erano riservate solo a loro.
Dopo essere stata in luoghi in cui tutto la opprimeva, si rifugia nella foresta di Vancouver, là dove è alla ricerca di qualcosa di selvaggio, qualcosa che va oltre il semplice paesaggio da rappresentare.
Si ritroverà anche a Parigi, città in cui arte e donna andavano a quell'epoca a braccetto, ma ,sebbene Emily poteva approfittare dell'occasione, preferisce allontanarsi di nuovo e decide di mettere la sua arte al servizio di totem di indiani, i quali stavano ormai scomparendo; andrà così alla ricerca di pali totemici, ma di quelli autentici.
Purtroppo la società non apprezza il vecchio e le tradizioni, vuole distruggere con la modernità, ma Emily, tra alti e bassi, non si dà per vinta. Certo, avrà bisogno dell'aiuto di persone le quali le staranno vicino, le daranno saggi consigli molto preziosi per la sua arte e i momenti di sconforto che quasi ogni artista deve affrontare, scompaiono; Emily si rimetterà all'opera sperando che un giorno il suo talento e la sua tenacia vengano riconosciute.
Un libro che parla per l'amore ai colori, al disegno, della ricerca di nuove ed efficaci tecniche, la ricerca per il modo di rendere vivo un dipinto, ma anche un libro che narra della terra degli indiani, delle loro tradizioni e la loro felicità nella povertà.
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