Dettagli Recensione
Vittime di guerra
Si tratta di un romanzo che fa riferimento a una vicenda storica realmente accaduta: la guerra fra Corea e Giappone. Durante quel periodo l'esercito giapponese rapì molte ragazze e bambine coreane, esse diventarono "donne di conforto" ovvero schiave sessuali dei soldati giapponesi. Il libro racconta appunto di Hana, sedicenne che un giorno viene rapita da un soldato giapponese e caricata su un treno. Non farà mai più ritorno a casa, ma quello che vedrà e che vivrà, saranno cose irripetibili e dolorosissime. Queste donne saranno trattate al pari di oggetti e proprio per questo "buttate" quando non sono più buone per lo scopo.
Allo stesso tempo il libro affronta anche la storia di Emi, sorella di Hana, che assiste impotente al rapimento della sorella, evento che la segnerà per tutta la vita ma che non riuscirà mai a raccontare per vergogna e dispiacere.
Era una vicenda che conoscevo poco, ho approfondito volentieri questa pagina triste di storia. Il libro è molto realistico, a tratti crudo, come cruda è stata la realtà vissuta da queste donne. Tuttavia in alcuni punti è un po' lento e poco scorrevole, questo ha molto rallentato la lettura. Lo consiglio lo stesso, perché queste crudeltà meritano di essere conosciute per rispetto delle vittime che le hanno vissute e patite sulla propria pelle.