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IL SECONDO CAPITOLO DELLA SAGA DEI POLDARK
La storia riparte dalla nascita di Julia, la prima figlia di Ross e Demelza, quindi alcuni mesi dopo la fine del primo libro.
Questo secondo capitolo della saga racconta le vicende matrimoniali di Ross e Demelza e in particolare, si concentra sulla figura della giovane protagonista.
Demelza continua ad avere dei forti dubbi sull'amore che il marito prova per lei, infatti pensa di non essere all'altezza del mondo da cui proviene Ross e soprattutto lei non è Elizabeth, il primo grande amore dell'uomo.
Elizabeth è da sempre un'incognita per Demelza, anche se inconsapevolmente lei fa parte della sua vita e di quella del marito, il cugino di Ross l'ha sposata, quindi le vicende narrate intrecciano sempre i loro percorsi.
Demelza è sicuramente molto giovane e inesperta e soprattutto insicura dell'amore che Ross prova per lei, dall'altro canto il nostro protagonista prova qualcosa per la moglie ma non sono riuscita a capire se effettivamente ami veramente la donna che ha sposato.
Certo con Demelza è amorevole, attento e affettuoso ma due mondi così lontani possono incontrarsi?
"Dietro tutto questo c'era Elizabeth. Elizabeth aveva segnato un punto, quel giorno. Era parsa così bella, così calma e aggraziata, ed era rimasta in disparte evitando di farsi coinvolgere nella discussione [...] La sua semplice esistenza era sufficiente a mettere in luce tutto ciò che lei non era. [...]"
Diciamo che Ross non è il classico nobile ozioso, lui ha sempre lavorato e si è messo in gioco, sì è ritrovato con una vecchia casa da sistemare e poco altro, dopo aver letto questo libro posso capire quanto sia più simile a Demelza che a Elizabeth.
Ma mi sono anche chiesta il suo essere anticonvenzionale l'ha portato a sposare Demelza? Per far capire che lui non è come gli altri nobili? A dissociarsi da una categoria?
Demelza ne ha di strada da fare per diventare una signora e probabilmente non è nemmeno una sua aspirazione.
La sua famiglia di origine non la smette di metterla in imbarazzo, ogni occasione è buona per farlo, la donna è scappata di casa ma cerca di ricucire il rapporto con il padre e i fratelli, ma ancora una volta loro non riescono a cogliere questi segnali e la mettono in difficoltà.
"Una terribile amarezza colmò il cuore di Demelza. Quell'uomo, che quando era bambina aveva ucciso a suon di cinghiate l'affetto che provava per lui, e al quale aveva mandato un invito in segno di perdono, aveva deciso di venire lì il giorno prima di rovinarle la festa."
Per Demelza i problemi non sono finiti, la sua nobiltà di sentimenti la porterà a fare delle cose sconsiderate se vogliamo, ma lei antepone sempre il cuore alla ragione.
Questo secondo libro è scorrevole come il primo, a mio avviso l'aggiunta di nuovi personaggi e le varie vicende che si intrecciano rendono il testo un po' dispersivo e sicuramente difficile da seguire in alcuni punti.
Demelza non ha motivi di dubitare dell'amore di Ross, è la sua insicurezza che la porta a pensare questo e in alcuni punti è sicuramente un po' fastidiosa, diciamo che lei si innamora di questo nobile e il nome dei Poldark conta ancora qualcosa, lei verrà sempre giudicata per questo matrimonio e non potrà cambiare le cose ma solo adattarsi.
Però nemmeno puoi sottometterli a Ross e qui vedo che sta iniziando a fare sentire le sue idee e quello che vorrebbe fare.
A mio avviso questi libri, finora ne ho letti due, sono sicuramente molto lunghi e le vicende in alcuni casi scorrono molto lentamente, questa è sicuramente una caratteristica delle saghe che io non apprezzo molto.